Afterimage
Un perfetto ritratto della contrapposizione tra Arte e regime dittatoriali sulla scia di un realismo lontano dalle mitizzazioni del cinema classico.
Seconda giornata dell’undicesima edizione della Festa del cinema di Roma e secondo film di qualità che conferma il sorprendente inizio di manifestazione, dopo la più che positiva inaugurazione con Moonlight. A confermare questa piacevole tendenza è stato Andrzej Wajda, regista polacco scomparso proprio poco prima della rassegna romana di cui doveva essere uno degli ospiti di spicco all’interno della sezione “Incontri ravvicinati”.
Il suo Afterimage, infatti, è uno straordinario ritratto del rapporto tra arte e regime dittatoriale, in questo caso raccontato attraverso la vita dell’artista polacco Wladyslaw Strzeminski, co-fondatore della corrente dell’Unismo e professore nella scuola nazionale di Belle Arti di Lodz, la cui vita fu segnata dalla dura opposizione nei suoi confronti da parte delle autorità della Polonia sovietica post seconda guerra mondiale. Il risultato è una perfetta e sagace propagande contro la dittatura, in questo caso di stampo comunista, ben diretta e dalla storia emozionante nel suo spiccato realismo.
Wladyslaw Strzeminski è un affermato e famoso artista, nonché uno stimato professore molto amato dai suoi studenti che pendono dalle sue labbra e seguono alla lettera i suoi insegnamenti. Le cose cambiano, però, nel momento in cui il protagonista prende la parola durante un’assemblea generale e si schiera apertamente contro le autorità del Partito Socialista e le proprie regole. Da quel momento in poi il professore viene prima licenziato e poi espulso dall’associazione nazionale degli artisti, portandolo così alle soglie della povertà e distruggendo anche la sua salute.
Nel corso del Novecento l’arte ha abbandonato i musei e i lavori su commissione per scendere nel campo minato della politica, basti pensare ai tanti pittori e scultori che hanno incentrato le proprie opere sulla lotta ai regimi dittatoriali che imponevano principi opposti a quelli artistici. La naturale conseguenza di tale tendenza sono state le dure censure e atti intimidatori perpetrati a chi protestava da parte delle autorità.
Uno spaccato della storia che viene raccontato da Wajda con grande maestria e intelligenza in quanto la sua opera non vive di mitizzazioni, iperboli ed esagerazioni tipici di film di questo tipo, bensì preferisce scegliere la strada del realismo.
Quella che ci viene presentata infatti è la distruzione non tanto dell’artista, quanto dell’uomo che viene ridotto a poco a poco ad uno stato di povertà e rimane inghiottito dai problemi della vita di tutti i giorni. È proprio questa la chiave dell’ottima riuscita di questo Afterimage che si avvale anche di un cast di ottimo livello nel quale spicca un Boguslaw Linda semplicemente perfetto nei panni del protagonista e a reggere la scena per tutta la durata del film.
Dettagli
- Titolo originale: Powidoki
- Regia: Andrej Wajda
- Anno di Uscita: 2016
- Genere: Drammatico
- Fotografia: Pawel Edelman
- Musiche: Lukasz Frant: cello Beata --- Jankowska-Burzynska: music recordist --- Tadeusz Mieczkowski: music mixer --- Piotr Salajczyk: piano --- Klementyna Walczyna: assistant music mixer.
- Costumi: Katarzyna Lewinska
- Produzione: Polonia
- Cast: Boguslaw Linda, Bronislawa Zamachowska, Zofia Wichlacz, Tomasz Wloslok, Paulina Galazka
- Sceneggiatura: Andrzej Mularczyk
- Altro: Ultimo film di Andrej Wajda.