Uno dei film più attesi all’interno del Concorso del Festival del Cinema 2012 è sicuramente Main dans la main, nuovo lavoro della regista francese Valérie Donzelli, che tanto aveva fatto parlare di sé l’anno scorso al Festival di Cannes con il precedente La guerra è dichiarata; se però quest’ultimo aveva una matrice indubbiamente drammatica, nell’opera presentata a Roma la Donzelli si cimenta con il registro della commedia, con risultati non entusiasmanti.

La storia parla di Joachim (Jérémie Elkaïm), giovane impiegato di un’azienda di specchi che vive in un paesino alle porte di Parigi insieme alla sorella, con la quale è molto legato; durante una commissione al Teatro dell’Opera di Parigi incontra la direttrice, Hélène (Valérie Lemercier), che in una situazione un po’ rocambolesca bacia sulla bocca. Da quel momento i due, per una sorta di incatesimo, rimarranno legati indissolubilmente l’uno all’altro, non potendo stare a più di 10 metri di distanza; ciò porta a scompigliare i loro ritmi di vita e i rapporti con le persone che li circondano, ma al tempo stesso li farà avvicinare sempre di più.

La Donzelli cerca con questo Main dans la main di inserirsi nel filone della classica commedia alla francese; purtroppo però, l’idea di fondo, che potrebbe anche essere interessante, viene banalizzata da una serie di situazioni stupide e dalla ricerca della battuta troppo facile o ruffiana. Anche dal lato tecnico, il film è povero di scelte registiche interessanti, e si limita a fare il compitino di supporto al comparto narrativo; anche gli attori, di per sé poco ispirati, brillano nel film per inespressività e per una mancanza di approfondimento dei personaggi (che però è un problema che parte già dalla sceneggiatura). Insomma un film banale, che scorre via in maniera inutile nell’ora e mezza di durata.