A Walk in the Park
Amose Poe ci porta a metà tra la fiction e il documentario, reinventando entrambi i generi con delle proposte innovative
La sezione CinemaXXI, novità tra le più importanti del Roma Cinema Fest 2012 del neodirettore Marco Müller, inaugura la sezione in concorso con A walk in the park, nuovo lavoro di un regista considerato il padre del nuovo cinema indipendente americano come Amos Poe. Il risultato è un film che sta a metà tra la fiction e il documentario e che reinventa entrambi i generi con delle proposte innovative.
A walk in the park è la storia del direttore della fotografia Brian Fass, un uomo prima ancora che un professionista del cinema, schiacciato da una madre che, abbandonata dal marito, decide come atto di vendetta inconscio di distruggere la vita dei suoi figli come il marito aveva distrutto la sua, e nel farlo si autodistrugge completamente; il risultato è una serie di problemi psichici e depressivi per Brian, che lo porteranno a non lasciare casa per anni e a subire una serie di trattamenti a base di scariche elettriche che gli rimuoveranno parte della memoria (a Roma ha lasciato New York per la prima volta dopo 17 anni); ciò genera una confusione nel racconto, in cui si innesta la poetica di Poe, che fa leva su questa smemoratezza per inserirci i suoi pensieri, rendendo così l’opera molto più personale di quanto poteva sembrare ad un primo impatto (soprattutto pensando al fatto che l’opera è stata commissionata al regista); anche su questo vertono alcune scelte stilistiche, come la volontà di trasformare Brian in una silhouette senza fattezze, come la foto di un negativo.
Quello che è indubbio è l’alta qualità tecnica del prodotto, che presenta una fotografia di alto livello e un buon montaggio; tuttavia, a livello realizzativo in alcuni tratti l’opera diventa pesante da seguire, e troppo spesso i temi risultano un po’ dilatati. Ciò porta a creare alcuni tempi morti all’interno del lavoro filmico che troppo spesso portano alla noia; è un peccato perché la realizzazione complessiva è ottima e l’idea è anche interessante, ma il lavoro richiede una concentrazione spesso eccessiva e alla lunga tende a stancare. Rimane però evidente la poetica di un grande maestro come Amos Poe, che firma sempre con grande maestria le sue regie. Occasione mancata.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Amos Poe
- Anno di Uscita: 2012
- Genere: Documentario
- Fotografia: Brian Fass
- Produzione: USA
- Cast: Michael Lawrence, Brian Fass
- Sceneggiatura: Amos Poe