Riapre il Museo Archeologico di Verona
Riaperto un mese fa dopo un lungo lavoro di restauro e riallestimento grazie a fondi POR della Regione Veneto e alla Fondazione Cariverona, il Museo Archeologico al Teatro Romano di Verona vale di certo una visita.
Situato sul fianco del colle San Pietro, in una delle aree più panoramiche e suggestive della città (la vista dell’Adige e del centro storico dalle finestre dell’edificio è impagabile), il museo si trova all’interno del convento dei Gesuati risalente al XV secolo e appena sopra l’antico Teatro Romano. Una posizione unica ma al tempo stesso una sfida per il progetto di riqualificazione che ha dovuto tenere conto dei numerosi vincoli di carattere architettonico e paesaggistico gravanti sull’area.
L’ampliamento degli spazi espositivi ha permesso la creazione di un nuovo percorso che inizia dal livello più alto dell’edificio: qui si raccontano le origini romane della città con i suoi cimiteri e i monumenti pubblici (in particolare l’anfiteatro Arena e l’Arco dei Gavi, tutt’ora visibili a poche centinaia di metri). Si attraversa poi una sezione dedicata alle origini del teatro romano, con i numerosi reperti romani trovati nell’area adiacente al museo.
Il piano centrale ospita le collezioni di scultura acquisite dal Comune di Verona nel corso dei secoli, non necessariamente di origine veronese, e oggetti di piccole dimensioni: bronzetti, vetri e oggetti di uso comune. Lapidi funerarie decorano il chiostro e la grande terrazza del museo, ricollegandosi a un altro dei musei civici veronesi, il Museo Lapidario Maffeiano, a testimoniare la lunga vita del collezionismo antiquario, vanto di molti cittadinii illustri attraverso i secoli. Il percorso si conclude al piano inferiore che ospita are e lapidi dedicate agli dei venerati nel veronese.
Visitabile fino al 30 giugno al prezzo simbolico di 1 euro, il museo si raggiunge dall’ingresso sulla strada (un palazzetto rinascimentale anch’esso restaurato), e occorre attraversare il teatro all’aperto lungo tutta la sua altezza per arrivare ai gradini che portano al percorso espositivo. Una passeggiata breve, ma non accessibile a carrozzine e disabili. Il museo è riaperto, ma non per tutti.