Arti Performative

Quotidianacom // “I greci, gente seria! Come i danzatori”

Giovanna Villella

Per RiCrii XX, con la direzione di Dario Natale, il 24 febbraio, è andata in scena al TIP Teatro di Lamezia Terme, la compagnia Quotidianacom con I Greci, gente seria! Come i danzatori. Ideazione, drammaturgia e messa in opera Roberto Scappin e Paola Vannoni, coproduzione quotidianacom, Tuttoteatro.com, Kronoteatro, con il sostegno di Regione Emilia Romagna.

Prossime date: Roma, Carrozzerie n.o.t. 5 e 6 aprile.

Roberto Scappin e Paola Vannoni proseguono il loro lavoro proiettato verso il rinnovamento dell’umorismo, nella piena consapevolezza di una spettacolarità in continuo mutamento.

La loro cifra attoriale è lenta, gestuale, ragionata, molto simile a un mambo o a uno slow. Poche sono le parole, il tono è basso, sussurrato quasi. Lo sguardo è vagamente assente. Eppure il riso, nel guardarli, scoppia ancora, ma è qualcosa di più profondo, la necessità di scoprire quello che sta dietro alla loro gestualità reiterata, meccanica, indolente, ironica con un tocco da slapstick comedy.

Lo spettacolo è resistenza fisica e rigore, silenzi e parole, leggerezza e spessore, movimenti da rieducazione motoria e stallo. Si parte da situazioni elementari e si costruiscono labirinti di percorsi possibili ora seguendo il filo della memoria e dei ricordi, ora trasfigurando situazioni esistenziali e comportamentali prese dalla vita quotidiana. Le immagini si moltiplicano specularmente e vivono nelle opposizioni laddove l’ossessività di certe frasi ricorrenti può essere una chiave interpretativa di un esorcismo inconscio della cognizione del dolore.

Come artigiani, Scappin e Vannoni levigano il linguaggio quotidiano restituendo l’originario senso letterale a espressioni fruste e consunte e riverniciano i luoghi comuni riportando alla luce la loro potenza visionaria e la loro forza metaforica. Affetta da un eccesso di realtà, la loro lingua illumina le parole con intelligenza chirurgica, rianimando espressioni nate a ridosso dell’esperienza concreta della vita.

La narrazione è costruita su frasi minime e refrain, domande e risposte. Ogni pensiero si traduce in una invenzione linguistica surreale – “Il maestro dice: – Senti il profumo dell’alloro?” / “Sì” / “Allora non ho più niente da insegnarti” – e ancora citazioni e rimandi alla filosofia – “Cosa vuol dire conoscere sé stessi? Indagare sé stessi? Ma stiamo scherzando? Ci sono cose da fare a questo mondo, che ti importa di indagare te stesso. E poi diventi triste, vai in depressione…” – e alla letteratura, al cinema, alla canzone, alla scienza.

Un teatro che parte da sé e diventa momento di identificazione e condivisione con gli altri. Roberto Scappin e Paola Vannoni sono irresistibili, diversi e complementari, anime perse in sé stesse e nel mondo, creature lunari affamate di fantasia ma con i piedi ben piantati nel delirio quotidiano della realtà che, nello sguardo rivolto a sé e agli altri, cercano il senso della vita in una vita che senso non ne ha più.

Una danza sul nulla”, recita la motivazione del Premio Tuttoteatrocom alle arti sceniche Dante Cappelletti 2022, ma se i Quotidianacom non ci fossero bisognerebbe inventarli.

 

[Immagine di copertina: foto di Angelo Maggio]

 



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