“Prima della pensione”: ritratto di un’implosione sentimentale nella Germania post-bellica
Al Teatro Era di Pontedera, dal 17 al 19 marzo è andato in scena Prima della pensione di Thomas Bernhard prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con la compagnia Le Belle Bandiere di Elena Bucci e Marco Sgrosso, spettacolo tra i dieci selezionati al Premio Hystrio Twister 2017
Nel 1979, alla prima rappresentazione, Prima della pensione di Thomas Bernhard strappò parole di grande entusiasmo al critico del «Die Zeit» Benjamin Heinrichs, che definì il dramma: «il più complicato, il più sinistro, il testo migliore di Bernhard», esprimendone anche l’originalità rispetto al suo valore di spietata denuncia nei confronti del nazismo e dei suoi effetti a posteriori sul popolo tedesco.
Elena Bucci, interprete recentemente insignita del Premio Duse e del Premio Ubu 2016, e Marco Sgrosso, entrambi attori eccezionalmente bravi usciti dalla “scuola” di Leo de Berardinis, si appoggiano alla traduzione di Roberto Menin e si mantengono piuttosto fedeli al copione originale; un testo che, costruito con brevissimi accenni didascalici, regala un discreto spazio interpretativo. Tuttavia, Le Belle Bandiere si limita ad accentuarne gli elementi meta-teatrali: «È solo teatro […] non può far sul serio. È una vera commedia […] perché proprio oggi non dovremmo recitare» è una delle battute chiave pronunciate da Vera Höller, con la quale Bernhard manifesta la struttura ludica della pièce, al limite tra realtà e simulazione, dove, non a caso, l’unico oggetto scenico indicato è lo specchio davanti al quale siede Vera, mantenuto anche nel lavoro di Bucci/Sgrosso.
La scenografia raccoglie solo pochi oggetti: un tavolo, qualche sedia e un tavolino sul fondo, inabissati in un’atmosfera tetra, di abbandono, nella quale si srotola il dramma della casa Höller. I tre fratelli, Vera (Elena Bucci), Rudolf (interpretato da Marco Sgrosso) e Clara (interpretata da Elisabetta Vergani) sono prigionieri di un circolo vizioso da trent’anni, incapaci di liberarsi del passato nazista che accompagna gli anni della loro giovinezza, scandita da evocazioni incessanti, perverse e feticiste, e, più pateticamente, celebrate ogni 7 ottobre, anniversario della nascita di Enrich Himmler, considerato il salvatore della famiglia per aver aiutato il fratello maggiore Rudolf a fuggire da un incendio nel Lager di Dachau. Il dramma è costruito sull’attesa ansiosa della ricorrenza, dove durante i primi due atti si presenta il legame di asfissiante dipendenza dei tre personaggi; ma è al momento della cena che la tensione culmina nel disvelamento dei sentimenti di rancore serbati nel cuore dei due fratelli apparentemente più legati, Vera e Rudolf, che porteranno al crollo nervoso e fisico di quest’ultimo, giudice della corte d’assise, prossimo alla pensione.
Prima della pensione è l’emblema della Germania della post-bellica: scomparse le ideologie del passato, il paese si presenta come un deserto polveroso e grigio, sovrastato dallo spettro storico delle situazioni relazionali interne al paese in epoca di guerra. Dinamiche reificate nei tre personaggi di Bernhard: il nazista Rudolf è coalizzato con la sorella Vera, accondiscendente e servile come il popolo sostenitore del Führer, entrambi scrutati dallo sguardo impietoso di una Clara di sinistra, troppo debole, muta e immobile di fronte alla disumanizzazione e alla follia.
Il corpo di Elena Bucci si perde in gesti ampi e plateali che contrappuntano ogni battuta del personaggio dichiarando la continua recita di Vera. Gli sproloqui lunghi e isterici, pronunciati con un tono squillante e artificiosamente ilare, si dissipano sotto i ricorrenti cambi d’umore, che svelano il disagio morale, disperatamente soppresso sotto la maschera della briosa e frivola sorella maggiore, figura perversa e materna dei fratelli Höller: amante incestuosa di Rudolf e nemica e balia di Clara.
Immobile e silenziosa sulla sedia a rotelle, la sorella minore bilancia con il suo silenzio i discorsi insensati degli altri due. L’inferma interviene a intermittenze con poche indicative battute pronunciate laconicamente ai fini d’innescare le esplosioni d’odio insito negli animi degli Höller. Odiata dai genitori e da Rudolf, disprezzata e temuta da Vera, Clara è il personaggio più ambiguo, una finta martire silenziosa che assiste al terrore verbale dei maggiori, incapace di opporsi realmente, perché risucchiata nella grottesca commedia dei fratelli.
La regia de Le Belle Bandiere ha saputo valorizzare la duplice qualità della scrittura di Bernhard, ripercorrendo attraverso ritmo ed elementi sonori, l’aumento graduale di tensione che implode nel terzo atto; evidenziando i lati drammatici della vicenda, ma conservandone l’ironia, che, sebbene grottesca, non sembra del tutto inverosimile per molti tedeschi vissuti in un momento storico tristemente vuoto e confuso.
Dettagli
- Titolo originale: PRIMA DELLA PENSIONE ovvero Cospiratori, una commedia dell’anima tedesca
- Regia: Elena Bucci e Marco Sgrosso
- Anno di Uscita: 2017
- Costumi: Ursula Patzak
- Produzione: Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Le belle bandiere
- Cast: Elena Bucci, Marco Sgrosso, Elisabetta Vergani
- Altro: si ringrazia Sartoria Carpeggiani di Bologna
Altro
- Testo: Thomas Bernhard
- Disegno Luci: Loredana Oddone
- Drammaturgia e Cura del Suono: Raffaele Bassetti
- Supervisione ai Costumi: Ursula Patzak
- Immagini Assistente all’Allestimento: Nicoletta Fabbri
- Collaborazione alla Scena: Carluccio Rossi
- Macchinismo e Direzione di Scena: Davide Capponcelli
- Elettricista e Datore Luci: Gianluca Bergamini
- Sarta: Marta Benini
- Visto il: Domenica, 19 Marzo 2017
- Visto al: Teatro Era, Pontedera