Premio Rete Critica 2019: le segnalazioni di Scene Contemporanee
Anche quest’anno Scene Contemporanee è membro di Rete Critica, la rete di siti e blog di teatro che dal 2011 assegna l’omonimo Premio, segnalando primariamente realtà “emergenti”, ovvero quei percorsi che possano giovarsi del premio stesso facendosi conoscere e ottenendo maggiore visibilità.
Al premio Rete Critica possono votare siti e blog di informazione e critica teatrale che abbiamo visibilità in rete, con un’identità redazionale riconoscibile. Possono partecipare alle votazioni siti, portali e blog attivi con continuità nell’annualità della votazione e la cui data di fondazione sia di almeno di due anni antecedente (es. all’edizione 2019 può partecipare una realtà nata nel 2017 e attiva nel corso della stagione 2018-2019). Si entra a fare parte della giuria dei votanti tramite autocandidatura o attraverso l’invito dei promotori del Premio. La finale del Premio, aperta al pubblico, si svolgerà a Padova nel mese di dicembre, dove giurati e candidati saranno accolti dal Teatro Stabile del Veneto, e i secondi potranno mostrare o dimostrare il proprio lavoro.
FASE 1. (candidature e segnalazioni). Ogni sito/blog può segnalare un massimo di cinque candidature, di cui almeno una per ciascuna di queste categorie.
a. percorso artistico o di compagnia, con particolare attenzione alle produzioni della stagione 2018/2019 (periodo di riferimento: 1°settembre 2018-31 agosto 2019);
b. progettualità/organizzazione;
c. strategie comunicative, con particolare attenzione alla capacità di rappresentarsi in modo innovativo anche in relazione al proprio territorio di riferimento, con pratiche di relazione e di radicamento volte a scardinare l’autoreferenzialità delle proposte artistiche e della comunicazione solo all’interno di una piccola cerchia di appassionati.
Le altre due segnalazioni sono libere.
Ecco, quindi, le nostre segnalazioni.
a) Moby Dick del Teatro dei Venti
Uno spettacolo, Moby Dick del Teatro dei Venti, che porta fuori dal teatro non solo il romanzo di Melville, ma anche tutto l’apparato scenografico, imponente e spettacolare: un gioiello ingegneristico, un’opera d’arte che funge da pilastro dell’opera stessa attorno alla quale trampolieri, acrobati e musicisti riescono a trasporre il capolavoro di Melville con bravura e destrezza. Si crea così una simbiosi tra la macchina scenica e l’attore che ne è il cuore pulsante, fino alla trasformazione da “nave” a “balena”, culmine dello spettacolo in cui il protagonista, Achab, si trova faccia a faccia con il suo Leviatano.
b) Erre Teatro/Mutaverso Teatro
ErreTeatro rappresenta un virtuoso percorso compiuto nell’ambito della rigenerazione territoriale attraverso il teatro. Affronta sfide complesse come la permeazione in un’area spesso poco ricettiva al contemporaneo di attività performative altre e di rilievo, costruisce un percorso condiviso e partecipato dal pubblico, di cui ne è un esempio la rassegna di teatro sulla tonnara “TeatrInBlu” a Cetara (SA), e genera nuovi bisogni nelle persone attraverso il teatro. Sono queste solo alcune delle tematiche raccolte e affrontate con successo da ErreTeatro, a testimonianza della possibilità di costruire percorsi d’impatto testimonianti la possibilità e la forza dei linguaggi performativi.
c) Pergine Festival
Per aver saputo coniugare territorio e comunicazione nel visual design urbanistico, in funzione di una visione artistica che unisce ambito turistico e progettazione culturale, con il tema delle connessioni globali. Per aver coinvolto negli ultimi anni pubblici con disabilità proponendo le audiodescrizioni e i percorsi tattili per non vedenti, le traduzioni in LIS di alcuni appuntamenti, e aver proposto un trekking urbano accessibile con la presenza di un folto pubblico di persone sorde in occasione di una serata dedicata ad arte e disabilità. Grazie all’attenzione per gli aspetti comunicativi, Pergine Festival ha trasformato la città in uno spettacolo a cielo aperto, restituendo a tutta l’area geografica circostante una visibilità nazionale, con ricadute positive sul turismo locale e regionale.
Dynamis. Per la capacità di attraversare il triplice binario della formazione, della ricerca e della produzione, con interessi che spostano l’orizzonte del teatro verso una dimensione più ampia, oltre i suoi steccati linguistici. Il percorso artistico dei Dynamis comprende, infatti, esperimenti diversissimi, che evidenziano gli aspetti sociologici di un ambiente e le rispettiva comunità che lo occupano, e che mescolano il gioco alle possibilità di utilizzo delle forme di comunicazione di utilizzo quotidiano, riuscendo con successo ad avvicinare al teatro pubblici nuovi.
In-Box. Rappresenta un modello virtuoso per la promozione e distribuzione del teatro in Italia. Ogni anno, da dieci anni, consente a più di sessanta operatori teatrali e direttori artistici sparsi sul territorio nazionale di darsi appuntamento a Siena per conoscere una rosa di pochi ma selezionati spettacoli finalisti, offrendo a tutti la possibilità di conquistarsi spazio nelle Stagioni teatrali sul territorio nazionale l’anno seguente.
Senza sbarramenti anagrafici (diversamente dall’80% dei bandi teatrali in Italia) il Premio In-Box, grazie alla rete che lo comprende, rappresenta una possibilità reale per le compagnie emergenti di rendersi visibili a un mercato non facile, e, forse, di scrivere persino la propria storia, incontrando un successo più duraturo. Ciascuna replica ottenuta attraverso il Premio (anche una compagnia non ufficialmente vincitrice può essere scelta) crea un indotto diventando una nuova occasione per entrare in contatto con altri operatori, critici e, in generale, nuovi pubblici.
[Immagine di copertina: Pergine Festival visto dal team di Acropoli Trento]