ViaEmilia2012: Piccola Terra
Continua lo speciale dal Via Emilia Doc Fest, oggi presentiamo Piccola Terra, nuovo lavoro del filmaker Michele Trentini
Un elicottero sorvola un paesaggio montano, protagonista del documentario di Michele Trentini, girato a Valstagna, piccolo paese sulle rive del Canale di Brenta, in provincia di Vicenza.
Sullo scenario si muovono figure diverse che inseguono tutte lo stesso obiettivo: il ritorno alla natura, la riscoperta del legame con la terra, elemento che ha sempre caratterizzato l’esistenza degli abitanti della zona.
Aziz è marocchino, vive da tempo in Italia a ama Valstagna. Vuole coltivare la menta, pianta simbolo del Marocco, ingrediente base per il tè, fondendo due tradizioni: quella della sua patria d’origine con quella dei terreni terrazzati, architettura tipica del paesaggio della sua terra d’adozione, recuperando e dando nuova vita a spazi di natura lasciati in stato di abbandono da lungo tempo, addirittura dagli anni cinquanta. E lo stesso sogno è condiviso da Antonia e Romeo, fra i primi ad aderire al progetto ideato dall’Università di Padova di adottare un terrazzamento per costruirvi un orto, e dall’ex operaio Giacomo che ora produce miele e guida gruppi di studenti alla scoperta dei territori in cui sono nati.
Piccola terra, voluto e finanziato dall’università di Padova, è un prodotto ben fatto, si sente la mano del professionista. Michele Trentini ha all’attivo diversi lavori fra cui si può ricordare Furriadroxus, girato in Sardegna, sugli insediamenti rurali che punteggiano l’entroterra della costa di Teulada.
Un documentario onesto con le sue intenzioni – testimoniare la messa in atto del progetto di cui si è detto sopra – caratterizzato da uno stile pulito, senza sbavature, ma privo di originalità. Come per esempio la scelta – che sembra ormai imprescindibile – di includere nel corpo del film materiale d’archivio, tratto dall’opera di Giuseppe Taffarel Fazzoletti di terra, di ispirazione neorealista, sul vivere quotidiano delle piccole comunità di montagna negli anni sessanta.
Le riprese di Taffarel sono montate per contrasto: la festa marocchina organizzata dalla famiglia di Aziz, con musica e danze, viene, per esempio, contrapposta alla vita agra di chi ha solo la fatica del lavoro e mai dei momenti di svago. Vorrei dormire per tre giorni, dice una donna intervistata, oppure morire.
A questo ritratto desolato, si oppone la speranza del presente: la vita a Valstagna non è più una condanna ma una scelta esistenziale consapevole, la realizzazione di un desiderio. Il ritorno alla terra, la salvaguardia dei luoghi rappresentano un messaggio in controtendenza, importante in un paese come l’Italia che della cultura dei luoghi dovrebbe fare la sua bandiera.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Michele Trentini
- Fotografia: Michele Trentini
- Musiche: L'Esprit de l'Atlas