Paestum, ieri e oggi
Paestum è un sito archeologico di fama mondiale, riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità e pertanto oggetto di tutela, valorizzazione e promozione da parte del Ministero dei Beni Culturali che, tre anni or sono, sotto la direzione del Ministro Franceschini, ha reso autonomo il sito ed operato un cambio nella direzione della città antica, facendo arrivare dalla Germania l’archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel.
Ancor prima dell’arrivo di Zuchtriegel, l’area archeologica di Paestum è sempre stata un forte polo di attrazione culturale e turistica, soprattutto durante i mesi estivi; numerosi sono infatti i turisti, italiani e stranieri che, sin dagli anni immediatamente successivi al recupero ed alla valorizzazione dell’area, hanno calcato i prati antistanti i maestosi templi greco-romani con gli occhi rivolti ai capitelli delle robuste colonne ed alle fughe prospettiche che esse offrono allo sguardo. La storia dell’antica Poseidonia si completa però con il museo dove sono presenti numerosi cimeli ritrovati durante gli scavi che, soprattutto a partire dagli anni sessanta/settanta, hanno interessato l’area archeologica, tra questi la celeberrima tomba del tuffatore di cui ricorrono cinquant’anni dalla scoperta.
Accanto alle meraviglie della storia antica, l’offerta culturale del sito archeologico di Paestum, è stata negli anni arricchita da numerose proposte di tipo musicale che hanno trovato posto nell’area concerti adiacente gli scavi ma da essi separata. La location dell’area archeologica costituisce una scenografia oltremodo suggestiva che agli occhi del pubblico dei concerti seduti sugli spalti antistanti al palcoscenico si presenta come un incanto, uno sfondo che anche a pensarlo non avrebbe potuto essere più affascinante. Del resto la mitologia greca stessa ha voluto che Mnemosine, dea della memoria, nata dall’unione di Uranio e Gea (Cielo e Terra) partorisse poi a sua volta nove figlie, le Muse. In tal senso era quindi già chiaro ai greci lo stretto legame tra la memoria, e quindi, tra la tangibilità della storia e la capacità di astrazione intrinseca alle arti. In questo scenario, di anno in anno, si sono succeduti artisti del calibro dei Talking Heads, Bob Dylan, Nicola Piovani e di recente Ezio Bosso che lo ha definito “il posto più bello del mondo” dove poter suonare.
“Anni60produzioni” è il partner privato che insieme al comune di Capaccio Paestum ha formulato in tutti questi anni le proposte musicali e di intrattenimento per i numerosi turisti che durante i mesi estivi si aggirano tra il litorale paestano e l’area degli scavi restituendo al luogo il forte valore culturale a cui il territorio è naturalmente vocato. Finita l’estate però, delle frotte di turisti, ed in generale del viavai di persone che da giugno ad agosto affollano il viale intorno ai templi per acquistare un souvenir o sorseggiare un drink, resta ben poco. É innegabile quindi che la proposta culturale di intrettenimento, formulata dal Comune e dai privati, costituisca da sempre un forte catalizzatore del potenziale attrattivo dell’intera area.
In questo quadro generale quindi, parrebbe quasi che la direzione museale della piana dei templi rimanesse poco più che spettatrice, o quantomeno esterna, agli eventi realizzati intorno alle mura dell’area archeologica; in realtà, proprio con l’arrivo di Zuchtriegel la gestione dell’offerta culturale ha preso una nuova piega in termini di iniziativa nella realizzazione di nuove modalità di fruizione del patrimonio archeologico e museale. La proposta è stata formulata in modo tale che potesse essere estesa nell’arco temporale dei dodici mesi, superando il fenomeno della stagionalità dell’utenza, ed è stata concepita pensando ad un pubblico più vasto di quello costituito dagli appassionati di storia antica o dai cultori della civiltà ellenica. L’offerta infatti prevede laboratori didattici rivolti ai bambini e ad intere famiglie, il racconto dei Miti per i ragazzi, visite a tema o arricchite da dibattito accanto alle tradizionali visite guidate nell’area dei templi, itinerari a tema, una singolare mostra ideata intorno alla tomba del tuffatore e denominata “l’immagine invisibile” e ancora, visite notturne durante i mesi di luglio e agosto, insieme a un progetto didattico di musico – archeologia per raccontare i templi greci ed infine, il festival musicale Heraia.
Proprio quest’ultimo, il festival musicale dedicato ad Heraia, la dea protettrice dell’antica Poseidonia, sembra abbia tracciato la linea di cesura tra passato e presente del Parco archeologico di Paestum. La realizzazione del festival vede un attivo coinvolgimento della direzione che, in stretta collaborazione con il Comune di Capaccio Paestum, ha operato una scelta ben precisa riguardo il target di ascoltatori da richiamare nell’area dei templi; pochi nomi ma di una certa caratura per un pubblico non casuale ma intenzionato anche a percorrere chilometri per non perdere l’occasione di ascoltare un concerto irripetibile in un’atmosfera altrettanto unica. Questa virata sulle scelte musicali e stilistiche della Kermesse musicale però non è dovuta soltanto a scelte operate dalla nuova amministrazione del comune di Capaccio Paestum nella persona del neo sindaco Palumbo nè soltanto dalle visioni illuminate del direttore Zuchtriegel.
La nascita di Heraia è in qualche modo connessa alla costruzione di una nuova struttura sorta sul litorale paestano in località Linora: il “Linora Village” appunto, un villaggio vacanze fortemente voluto dall’Amministrazione comunale nell’ottica di un progetto di riqualificazione dell’area. Il villaggio apre al pubblico offrendo non soltanto ospitalità ma anche intrattenimento serale con un programma di eventi ben strutturato per richiamare anche qui un pubblico ben preciso di ascoltatori. Il dj Bob Sinclair ha fatto ballare migliaia di giovani ed altre persone sono state richiamate dalla passione per la musica italiana interpretata da Ermal Meta, Patty Pravo, Gianluca Grignani e numerosi altri artisti.
Una semplice spartizione di pubblico tra le due location, fin quì nulla di strano, se non fosse che i commercianti e ristoratori presenti intorno all’area dei templi lamentino un netto calo dell’utenza rispetto agli anni precedenti. C’è da aggiungere poi che il progetto Linora è stato un forte distrattore anche in termini di comunicazione; i volantini del villaggio sono ovunque, nei bar e negli esercizi commerciali del grande Comune Cilentano ma non si vedono al contempo le tradizionali brochure con il programma degli eventi del Parco archeologico. Certo, c’è il sito internet, ma è necessario che la comunicazione dell’evento venga operata in più di una modalità ed in forma capillare perchè abbia efficacia in un posto che in estate raddoppia il proprio numero di abitanti, distratti peraltro anche dalle altre numerose e benvenute iniziative di valorizzazione della cultura locale, come le sagre. Se il villaggio sul litorale sia un’ ulteriore forza di attrazione dell’area o un processo di sottrazione dell’attenzione verso la zona archeologica verrà stabilito negli anni a venire, per il momento sappiamo che al coro di lamentele degli esercenti del Parco archeologico si associa quello degli abitanti e vacanzieri del Paese antico di Capaccio, il Capoluogo arrampicato sulla collina per intenderci. Anche quest’area del Comune è meta di un turismo estivo fatto di rientri degli immigrati trasferitisi dal paese tanti anni fa e di un certo numero di persone che nella calura estiva preferisce il fresco della collina.
Ebbene, poche volte come in quest’anno, nel Capoluogo ci sono state serate di assoluto silenzio per l’assenza di qualsiasi tipo di manifestazione culturale o di intrattenimento che sia, fatta eccezione per la tradizionale notte della vigilia di San Lorenzo in cui si è tenuto un concerto di musica lirica con tanto di presenza del sindaco che dal canto suo si impegna pubblicamente ad inserire l’area del paese antico negli obiettivi del vasto programma di sviluppo culturale del Comune di Capaccio Paestum. Staremo a vedere.