#Orizzonti14. Simona Bucci // Enter Lady Macbeth
Una danza viscerale, un elogio alla bellezza che svela forze oscure appartenenti alla profonda e complessa natura femminile
Tra i numerosi personaggi delle opere shakespeariane Lady Macbeth ha da sempre occupato una posizione di rilievo all’interno del repertorio drammatico femminile delle più grandi interpreti di tutti i tempi, in virtù della forza motrice del suo personaggio: oscura, mascolina, a tratti diabolica. Ed è la presenza di questa forza ad aver ispirato anche il lavoro di Simona Bucci, coreografa di Enter Lady Macbeth andato in scena al Festival Orizzonti d’Arte di Chiusi. All’interno dell’opera shakespeariana, l’elemento diabolico si addice alla stessa Lady, oltre che alle tre streghe depositarie di un sapere che spingerà la coppia verso l’assassinio del re Duncan.
Sul calare della sera, nella cornice del Chiostro di S. Francesco, cinque danzatrici a seno nudo entrano in scena come una coralità luciferina piuttosto che in quanto singolo personaggio. All’inizio vediamo il volto delle donne coperto dai lunghi capelli rovesciati in avanti. La loro danza sensuale gradualmente cela l’elemento diabolico per trasformarsi in un elogio alla bellezza femminile, con i corpi che dialogano in sintonia con il suono, iniziando una danza di pesi e contrappesi, mescolando forze di natura opposta, Eros e Thanatos, lasciando affiorare nella qualità e nella quantità di energia in movimento la profonda e complessa natura femminile.
Durante la performance, per un attimo ci dimentichiamo di Lady Macbeth (ciò è sicuramente una nota di demerito dello spettacolo) per vedere qualcos’altro, un “altro” spettacolo forse non meno bello – anzi, forse “più” bello – con una sua organica coerenza seppur non rispondente del tutto alle intenzioni, e questa coerenza giace proprio nel continuo eccesso di energia sprigionata dai corpi. Danzano fluidamente tra loro, con il pavimento, con la parete sul retro della bellissima location del Chiostro (quella danzata sul fondo è una scena lunga che comporta, però, non pochi problemi di visibilità laterale – che dovrebbe essere quindi esclusa nella fruizione di questo spettacolo). Interessante l’utilizzo dei teli, elementi da sottomettere e manipolare con tutto il peso del corpo, ma anche l’espressività accordata ai capelli, prolungamenti di quel corpo bellissimo e femminile il cui utilizzo in senso espressivo trova radici salde nella danza dell’ultimo cinquantennio, da Pina Bausch a Sasha Waltz ad Anne Teresa De Keersmaeker. Il corpo femminile, insomma, con tutte le sue energie oscure, diventa protagonista di una danza viscerale, travolgente, che se pure non ha troppo da spartire con l’opera shakespeariana, riesce comunque a stregare lo sguardo dello spettatore.
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- Titolo originale: Enter Lady Macbeth