Michel François @ Galleria Alfonso Artiaco, Napoli (NA)
Si è appena conclusa, presso la Galleria Alfonso Artiaco di Napoli, l’esposizione dell’artista belga Michel Francois. Per la galleria di Piazzetta Nilo, Francois ha realizzato una site specific proponendo una serie di sculture, installazioni e fotografie dove il materiale utilizzato non costituisce semplicemente la veste dei suoi lavori ma “informa” di sé l’opera stessa diventandone elemento identitario e connotativo. L’alluminio, in particolare, è il materiale principe di questa esposizione; esso viene presentato nella sua forma solida che prende corpo soprattutto nella prima opera costituita da un cubo posto al centro della prima stanza del percorso espositivo. Esso appare imponente nelle sue dimensioni che lascerebbero presagire una mole considerevole, ma è proprio sull’immagine delle cose, che contrasta con la reale consistenza di esse, che Michel Francois pensa e da forma alla sua arte. L’alluminio è l’elemento local di questa esposizione non solo perchè le opere esposte sono quelle realizzate dall’artista durante gli ultimi mesi in Campania ma anche perchè il materiale utilizzato è stato procurato da un’azienda Campana sita nel Comune di San Marco Evangelista. Il materiale è proposto nella sua forma solida anche in un’altra opera dal sapore astratto e che prende vita da una colata di alluminio fuso solidificatosi in un disegno non premeditato ma che sembra esplicitare una forma del tutto naturale. Il passaggio da uno stato all’altro della materia, il contrasto tra la forma e la reale consistenza, la tensione dei materiali sono gli elementi al centro della ricerca dell’artista belga. L’intento sembra essere quello di palesare il naturale equilibrio della materia, che risulta impercettibile nella visione abituale delle cose; così è ancora una volta l’alluminio a prestare la sua natura malleabile nella realizzazione di un nastro che quì viene presentato nella forma di un labirinto circolare sospeso nel bianco della parete che lo ospita. Altra opera che desta curiosità è sicuramente quella in cui del bronzo fuso ricopre una manciata di arachidi caduti come a cascata da una fontana posta al centro. Il materiale preso nel suo stato liquido rivela la sua forza assemblatrice nel tenere insieme i piccoli semi racchiusi in gusci sottili e precari quì solidificati per sempre. Un grande bassorilievo di un polpo realizzato a Vietri sul Mare presso la Santorielab mette in dialogo la staticità di un corpo cristallizzato nella ceramica con la fuoriuscita dell’inchiostro, raffigurata dalla dinamicità di uno smalto nero. Altre sculture realizzate nei laboratori di Vietri sono le sfere poste sul pavimento e che da esso sembrano sbucare mentre è ancora una volta la ricerca di equilibrio nella contrapposizione statico/dinamico a fornire una chiave di lettura per l’installazione dei due cubi di legno carbonizzati e collocati su di una parete bianca. La scia che essi si lasciano dietro fa pensare a un movimento quasi estemporaneo rispetto alla fissità che li immobilizza. Completano la mostra alcune foto in bianco e nero dove l’elemento dello stato liquido della materia non manca d’essere rappresentato. In tali installazioni ed opere si esplicita quindi il tentativo di Francois di rappresentare le dinamiche che si esplicitano nella contrapposizione tra staticità e dinamismo, nei passaggi tra uno stato e l’altro della materia e nella dicotomia immagine – contenuto. Il tutto viene realizzato con materiale di risulta o di uso comune allo scopo di restituire ad esso una sorta di immortalità, o più semplicemente di nuova vita, nel suo utilizzo in forme e per scopi diversi da quelli comuni.