Old Fire – Songs From The Haunted South
Uscito a fine giugno per conto della Kscope, l’album “Songs from the haunted south” è in realtà un vero e proprio progetto musicale pensato e realizzato dal musicista texano John Mark Lapham attraverso la collaborazione di numerosi artisti, ben ventidue per l’esattezza, sparsi tra Stati Uniti ed Europa.
Il progetto “Old fire” nasce come risultato di un processo di recupero a cui Lapham da inizio tornando dall’Inghilterra alla sua città natale in Texas. E’ proprio qui infatti , ad Abilene, che l’artista comincia a lavorare all’idea di registrare una serie di voci e strumenti per mixarli insieme e dar vita ad un continuum di sensazioni.
L’idea di Lapham sembra quindi riuscita e l’album avere un’anima intima ed evocativa, i 13 brani contenuti in esso si susseguono in maniera quasi fluida, i pezzi sembrano essere legati gli uni agli altri da echi e sonorità che ricreano un’atmosfera onirica ed a tratti psichedelica.
Il disco propone un linguaggio soprattutto strumentale che va dalle vibrazioni sfumate del pianoforte a quelle decise della batteria che si ascoltano all’interno del brano “Faust”. Le voci emergono come suoni lontani e vanno ad integrarsi alla musica; è solo con “The orchids” (cover dei Psychic TV) che l’atmosfera rarefatta ed a tratti turbata cede il passo a un registro diverso e a sensazioni più distese.
“The haunted south” ovvero il Texas è al contempo per Lapham il luogo del ritorno e della partenza, qui l’artista raccoglie tutti i frammenti del passato ed i ricordi personali per racchiuderli in un progetto che attraversa un intero decennio per vedere la luce, un tempo fatto di incontri, collaborazioni e ricerca.
E sebbene dieci anni siano un tempo piuttosto lungo, esso risulta necessario per poter apprezzare la completezza di un lavoro corale realizzato attraverso una partecipazione armonica di tutti gli artisti coinvolti ed il valore di un album intenso e complesso.