L’ufficiale e la spia
J’Accuse (L’ufficiale e la spia), presentato in concorso alla 76esima edizione del Festival del cinema di Venezia e vincitore del Gran Premio della giuria, è il nuovo lavoro di Roman Polanski, da qualche giorno nelle sale italiane grazie a 01 Distribution. Si tratta di un thriller che attraversa con profondità il male del totalitarismo e le sue derive: razzismo, odio per il diverso, emarginazione, fallimento della giustizia. Il film è sapientemente costruito intorno all’Affare Dreyfus, un evento storico che sconvolse la Francia dopo la sconfitta subita nella guerra franco-prussiana (1871) e che divise l’opinione pubblica per 12 lunghi anni. Nel 1894 Alfred Dreyfus (Louis Garrel), capitano dello Stato Maggiore francese di origini ebraiche, viene ingiustamente accusato di aver trasmesso informazioni segrete all’Impero tedesco e in seguito deportato nella colonia penale dell’isola del Diavolo (Guyana francese). Il caso viene riaperto da uno dei suoi stessi accusatori, il tenente colonnello Georges Picquart (un bravissimo Jean Dujardin), il quale indaga sul flusso di informazioni che continuano ad essere segretamente passate ai tedeschi anche dopo l’arresto di Dreyfus. Di qui in avanti s’intessono trame sempre più inestricabili, si genera un’operazione di “controspionaggio” , supportata dalla stampa che declama il suo sdegno al grido di “J’accuse” di Èmile Zola (titolo dell’editoriale che lo scrittore pubblicò sul quotidiano socialista L’Aurore) e finalizzata a smascherare la corruzione delle istituzioni repubblicane.
In questo film il regista franco polacco cura ogni dettaglio: dalla fotografia di Pawel Edelman che lo rende un eccellente film in costume alle musiche di Alexandre Desplat che intervengono nei momenti di maggiore suspence (come si conviene ai migliori thriller) all’eccezionalità del cast (in cui figura anche la moglie di Polanski, un’avvenente Emanuelle Seigner), senza tralasciare mai la pregnanza delle tematiche trattate. Infatti la scelta di raccontare “il più grande scandalo del XIX secolo”, come lo ha definito Polanski, nasce dalla volontà del regista di parlare di vicende rimaste drammaticamente attuali: rinvenendo al germe che avrebbe portato anni più tardi alla nascita dell’Olocausto, con questa pellicola di denuncia si mettono in luce le ingiustizie sociali che possono tuttavia essere combattute e vinte (Dreyfus verrà scagionato nel 1906) grazie alla lealtà ed incorruttibilità di chi non si piega al potere. C’è un motivo – reale – per credere ancora nell’umanità.
- Diretto da: Roman Polanski
- Prodotto da: Alain Goldman
- Scritto da: Robert Harris, Roman Polanski
- Tratto da: "L'ufficiale e la spia" di Robert Harris
- Protagonisti: Jean Dujardin, Louis Garrel, Emmanuelle Seigner, Grégory Gadebois
- Musiche di: Alexandre Desplat
- Fotografia di: Pawel Hedelman
- Montato da: Hervé de Luze
- Distribuito da: Gaumont (Francia), 01 Distribution (Italia)
- Casa di Produzione: Légende Films, RP Productions, Gaumont, France 2 Cinéma, France 3 Cinéma, Eliseo Cinema, Rai Cinema
- Data di uscita: 30/08/2019 (Venezia), 13/11/2019 (Francia), 21/11/2019 (Italia)
- Durata: 132 minuti
- Paese: Francia, Italia
- Lingua: Francese
- Budget: 22 milioni di dollari