Vetrina. “Ogni giorno di felicità è una poesia che muore”
Ogni giorno di felicità è una poesia che muore, raccolta d’esordio di Ivan Talarico, è un libro piccolo ma prezioso, di quelli che vorresti sempre avere dietro per rileggerne qualche pagina.
Ivan Talarico è uno scrittore, un poeta, un musicista, un compositore; tutte cose che, di questi tempi, richiedono grande coraggio e dedizione.
Per la casa editrice Gorilla Sapiens pubblica la sua prima raccolta poetica, che si dimostra, fin dalle prime pagine, decisamente matura. Talarico sa usare estremamente bene le parole, tanto da sembrare che giochi, che si diverta. In realtà questa apparente giocosità viaggia solo in superficie. Perché lo stile poetico di Talarico è molto più complesso di quello che può apparire ad un lettore disattento. L’uso di assonanze e allitterazioni, la capacità di scomporre le parole e di creare nuovi significati palesano una ricerca di senso molto profonda, che travalica il confine della lingua scritta per restituirci sensazioni difficili da afferrare e descrivere. Tutto questo il poeta riesce a farlo mantenendo un costante equilibrio che gli impedisce di scivolare verso l’ermetismo, risultato non facile da raggiungere.
“La poesia è la cosa più vicina al silenzio, non è tale per poco, inizia e finisce in un attimo, è come una parola scappata da una bocca troppo chiusa.” Con queste parole Antonio Rezza, nella prefazione della raccolta, arriva diretto al punto e cattura con immediatezza il senso del lavoro di Talarico, che sembra costantemente raccontarti qualcosa di sé e, nello stesso tempo, volersi trattenere, ritraendosi come se fosse timoroso di essersi scoperto troppo, di aver detto qualcosa di poco essenziale o di eccessivamente personale.
La raccolta spazia tra poesie anche molto diverse tra loro; alcune sono brevissime e si esauriscono nello spazio di poche righe, come se avessero detto tutto quello che avevano da dire e non volessero rischiare una parola in più; altre sono più articolate, senza mai diventare, però, eccessivamente lunghe, in quanto la sintesi è una delle caratteristiche principali dello stile poetico dell’autore; altre ancora si configurano come prose poetiche e sono, forse, proprio quelle più interessanti, per contenuto e forma.
L’argomento portante della raccolta, quello che emerge con più evidenza, è l’amore che si pone come qualcosa che si stenta a comprendere ed a cogliere completamente, tanto che si sente il bisogno di tornare ad affrontarlo più volte.
Quello che è completamente assente dalla poesia di Talarico, invece, è la tragedia. Anche nei momenti in cui viene sfiorata non riesce mai a trascinarci con sé, perché il poeta offre sempre una via di fuga che ci permette di restare in equilibrio, regalandoci una positività che non è mai posticcia ma sempre estremamente sincera.
- Genere: Poesia