Cinema

Lawless

Marina Niceforo

Senza legge, ma anche senza infamia e senza lode è il film di John Hillcoat, Lawless, tra omaggio al gangster movie e nessuna spinta verso la freschezza

È certo che ogni gangster story che si rispetti, come quella di tre fratelli contrabbandieri all’epoca del proibizionismo americano, sia naturalmente interessante per chi apprezza il genere; purtroppo, però, ce ne sono così tante che sempre è necessario aggiungere quel segno distintivo in più per chi le racconta perché una si possa ricordare tra le altre. Non ha quel segno Lawless. Tratto dal romanzo “La contea più fradicia del mondo” di Matt Bondurant – nipote di uno dei tre fratelli della storia – il film di John Hillcoat, scritto con l’ormai fidato Nick Cave, resta soltanto uno tra gli innumerevoli omaggi che il cinema rende ad un periodo storico così importante per gli Stati Uniti. Un buon omaggio, anche, perché la realizzazione rispetta in pieno i canoni e i motivi del genere (fino a diventare quasi scontato in certi punti), proponendo comunque un lungometraggio ben fatto e ben recitato.

Merito di un carismatico Tom Hardy, che basta da solo a dare un po’ di spessore a personaggi altrimenti stilizzati e per niente approfonditi, a partire da quello di Jack (Shia LaBeouf), che pure dovrebbe essere il protagonista – o almeno risulta tale. Laddove il cattivo è veramente cattivo, la ragazza indifesa è veramente indifesa, i corrotti sono veramente corrotti, solo i tre protagonisti non hanno una vera spina dorsale. Contrabbandieri per il gusto di infrangere la legge? Per il dovere morale di combattere la corruzione diffusa delle autorità? La loro motivazione non ci è data sapere. Sono invincibili, ci dice il film, e forse il loro unico scopo è di dimostrare proprio questo, ma senza coinvolgere e farsi coinvolgere troppo.

Gli ingredienti giusti ci sono tutti: violenza quanto basta, cappelli borsalino e abiti gessati, capelli impomatati e fumo di sigaretta; la trama si segue con piacere e va avanti senza intoppi o punti morti. Poi ci sono quelli sbagliati, come la vena non volutamente comica del fratello minore che si caccia continuamente nei guai e costringe i fratelli più grandi a salvargli la pelle ogni volta. Infine c’è l’ingrediente che manca, e cioè quel pizzico di cuore e di calore in più che proprio non guastava neanche per tre duri come i Bondurant. Peccato, la ricetta era quasi perfetta.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: John Hillcoat
  • Fotografia: Benoît Delhomme
  • Musiche: Nick Cave, Warren Ellis
  • Cast: Tom Hardy, Jason Clarke, Shia LaBeouf, Guy Pearce, Mia Wasikowska, Jessica Chastain
  • Sceneggiatura: Nick Cave

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