Laura Graziosi – Pas d’Hospitalité
Lo spettacolo di Laura Graziosi dal titolo Pas d’hospitalitè, andato in scena al Teatro Argot di Roma.
Una quindicina di spettatori nella piccola sala del Teatro Argot per Pas d’Hospitalité, un regalo, per pochi intimi. Laura Graziosi è già in scena quando entriamo. Davanti a lei cinque sedie e diversi piatti posizionati in tondo. Il corpo dell’attrice comincia a muoversi in un gesto disordinato di voler afferrare tutto. Conosciamo prima l’agire del suo corpo e poi lei, una donnina che vive in solitudine in una casa di 45 mq con un geco di nome Jack che abita la dispensa. La troviamo affaccendata, nel suo vestito migliore, intenta alla preparazione di una cena, reale o immaginaria poco importa, alla quale parteciperanno quattro persone, vecchie conoscenze. Nessuno è mai entrato in quella casa. L’eccitazione è alle stelle, le buone maniere diventano fondamentali, le portate curate nei particolari, urgono manuali da consultare per ogni evenienza. Poi una confessione sotto la luce del fondale, la sensazione di non essere accettata, di non sapere cosa dire, cosa fare, come comportarsi in mezzo ad altre persone. Non le resta che raccogliere i cocci e ballare; convulsa, sfrenata, frenetica anima, facendoli roteare, i piatti a terra, testimoni muti, compagni ideali. Lo spumante e i fuochi d’artificio sono il segnale che la festa è ormai giunta al termine, al suo momento più bello, quello in cui – recita la protagonista – a restare sono sempre in pochi, quello dove puoi parlare finalmente di te, di quello che resta.
Per la storica rassegna “La Scena Sensibile – Eco di donne” il Teatro Argot ha riospitato Pas d’Hospitalité, già in programma nell’ambito di ArgotOff 2012. Laura Graziosi si è lasciata sedurre ancora una volta dai risvolti e dalle conseguenze della solitudine femminile per l’elaborazione di questo testo che sembra evocare vagamente uno dei suoi ultimi allestimenti teatrali “Cuore di Pesce – Esperimento in solitaria di una vita a due”. Ancora desideri, presenze della mente, umane e non, se vogliamo non escludere Jack il geco che anche se solo immaginato somiglia al principe verde e giallo in pongo modellabile di Cuore di Pesce. Anche Jack è plasmabile, potrebbe essere un gatto, una formica, un uccello, anche questo poco importa. Una qualsiasi forma di vita è necessaria. La parola diventa però paradossalmente poco efficace, non basta da sola a rendere i mille risvolti di questa condizione, è il corpo a svelare quel senso di inadeguatezza e frustrazione che domina l’intera piéce. Un testo sensibile ma anche ironico tratto da un frammento di vita quotidiana, ascoltato per caso, custodito e fatto proprio.
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- Titolo originale: Pas d'Hospitalité