La Fabbrica dell’Attore/Roberto Cavosi – La donna bambina
Uno spettacolo a tinte pop sull’ansia di diventare “grandi”
Una donna bambina, andato in scena dal 30 aprile al 4 maggio al Teatro Vascello: un testo scritto e diretto da Roberto Cavosi per la protagonista Daniela Giordano, interprete di una pièce “pop” sospesa tra reale e fantastico.
Paola è Alice contemporanea, una donna affetta da disturbi psichiatrici che le impediscono di tracciare il confine tra realtà e immaginazione. La sua mente, popolata da personaggi fiabeschi e da una madre-sirena che aspetta di incontrare, si muove dall’ingenua crudeltà all’infantile inconsapevolezza. Così come nella sua mente, anche in scena i piani si intersecano saltando dalle ghignanti torture inferte al padre, alle danze nell’ospedale psichiatrico, all’uccisione del marito. Una bambina costretta nel corpo di una donna corpulenta e sgraziata, una Peter Pan confinata in un’epoca infantile mai finita: “Papà, ma come si diventa grandi?”.
La scena e la scenografia ruotano intorno agli umori della protagonista che dirige lo sguardo dello spettatore, quasi coinvolto in un’altalenante soggettiva. Non c’è rapporto frontale, i personaggi, ancillari alla condizione mentale di Paola, sono fisicamente rivolti alla platea, come a delineare una forte incomunicabilità.
La valvola di sfogo è l’immaginazione, il fervido desiderio di essere donna e madre sfocia nella creazione di una realtà immaginaria; così, la donna cannone del circo di paese diventa la figlia mai avuta, il senso della vita. Una persecuzione tramutata in reato, quando lei, la bella circense, decide di non volere il suo affetto, di non apprezzare le sue premure, di ripudiare il suo denaro. Denunciata dalla giovane, viene pedinata da un commissario di polizia il quale però affascinato e impietosito dal suo mondo, finisce per farsi contagiare dal fascino di oltrepassare la soglia del reale, quasi questa fosse un’alternativa al dolore della vita.
L’intervento del commissario, anche lui affetto da depressione, infittisce la trama che di per sé ha un andamento lineare, senza colpi di scena che sbalordiscano lo spettatore. L’interpretazione della Giordano sorregge energicamente l’impianto scenico, dimostrando una rinomata padronanza della scena, arricchita e abitata dai personaggi corali interpretati dagli attori del terzo anno del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, che riescono a colorare di tinte pop e surreali una storia di follia contemporanea.
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- Titolo originale: La donna bambina