Cinema

La Casa

Vincenzo De Divitiis

La prova del fuoco di Fede Alvarez, dal corto al lungo con il remake de La Casa, l’adorato cult di Sam Raimi ora di nuovo nelle sale in una veste rinnovata ed efficace.

Rispolverare e proporre remake di film che hanno segnato la storia del cinema è sempre un’operazione coraggiosa e minacciata dalla spada di Damocle di un possibile flop, come dimostra il recente esempio di Non aprite quella porta 3D di John Luessenhop. Non è di certo il caso del nuovo lavoro di Fede Alvarez, La Casa, che nella sua brillante opera prima riprende l’omonimo capolavoro di Sam Raimi, presente qui in veste di produttore. Il regista uruguaiano, messosi in evidenza in rete con il cortometraggio Ataque de panico, confeziona un horror dai ritmi frenetici ed in grado di avvolgere lo spettatore in un clima di terrore e tensione continua. Un esaltante compendio di mutilazioni e violenza il cui apice viene raggiunto in sequenze dalla spiccatissima vena splatter con fiumi di sangue come non si vedeva da tempo sul grande schermo.

Cinque ragazzi decidono di passare un weekend in una casa abbandonata in un bosco con l’intenzione di aiutare una di loro, Mya (Jane Levy), a disintossicarsi dalla droga. La lettura di un misterioso libro, però, risveglia un demone presente all’interno dell’abitazione che si impossessa della giovane dando il via ad un vortice di violenza e possessioni senza alcun scampo per i componenti del gruppo.

La Casa è molto più di un semplice remake. Alvarez, infatti, si discosta dal modello di Raimi eliminando qualsiasi elemento ironico, che aveva caratterizzato soprattutto il secondo e il terzo capitolo della saga, dando vita ad un film più “serio” e rigido da un punto di vista narrativo. Una scelta ben precisa che manifesta grande personalità da parte dell’autore abile a non cadere nel tranello di uno sterile citazionismo, eccezion fatta per la soggettiva accelerata del demone e l’episodio dell’automutilazione del braccio con la motosega. Il tutto abbinato alla grande capacità del regista di maneggiare gli stilemi del genere per creare scene di forte suspense con l’ausilio di una fotografia con cui creare atmosfere tenebrose ed irreali. Un intreccio nel quale le forze del male mostrano tutta la loro potenza e la forza di manipolare i protagonisti come dei burattini, esaltati da un make-up curato nei minimi dettagli, andando a colpire la persona dalla  psicologia più turbata; da sottolineare, in tal senso, l’ottima performance della Levy nell’interpretare un personaggio ambiguo e inquietante. La giovane attrice, però, è l’unica nota felice di un cast non all’altezza con uno Shiloh Fernandez (David) decisamente a disagio nella parte del “salvator mundi” della situazione.


Dettagli

  • Titolo originale: Evil Dead
  • Regia: Fede Alvarez
  • Fotografia: Aaron Morton
  • Musiche: Roque Baños
  • Cast: Jane Levy, Shiloh Fernandez, Lou Taylor Pucci, Jessica Lucas, Elizabeth Blackmore
  • Sceneggiatura: Fede Alvarez, Rodo Sayagues

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