Arti Visive

L’archivio Dario Fo- Franca Rame trova casa a Verona

Gabriella Bologna

E’ stato inaugurato pochi giorni a Verona fa alla presenza del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e Dario Fo il Musalab, Laboratorio- Museo-Archivio di Dario Fo e Franca Rame composto da circa 2.500 oggetti tra copioni, manoscritti, carte personali, bozze di lavoro, disegni, dipinti, bozzetti, manifesti, fatture, libri, articoli, costumi, pupazzi, marionette, scenografie, locandine e fotografie di scena.

Il premio Nobel per la letteratura, che ha appena festeggiato 90 anni, ha così trovato una destinazione definitiva per il prezioso patrimonio documentario raccolto nel corso della sua lunga e fortunata carriera teatrale e non solo. Una destinazione per nulla scontata, considerando lo stretto legame che l’artista ha sempre avuto con la città di Milano, un centro oggi vivacissimo per iniziative culturali ma inaspettatamente incapace di trovare uno spazio adeguato ad accogliere la memoria del grande attore e drammaturgo lombardo.

Che qualcosa non andasse nei rapporti con le istituzioni Milanesi in merito al progetto di donazione dell’archivio era emerso già un anno fa quando Fo, in un’intervista al quotidiano svedese Dagens Nyheter, aveva espresso l’intenzione di lasciare questi materiali alla Svezia, dove almeno sessanta suoi lavori sono stati tradotti e rappresentati già dagli anni cinquanta.

Per intervento del Ministro Franceschini, l’archivio ha infine trovato la sua destinazione in Italia, in uno spazio di circa 450 mq. negli antichi Magazzini del grano di Verona, da poco restaurati dalla Fondazione Cariverona per ospitare l’Archivio di Stato.

Gli ex magazzini del grano, di oltre 2.000 mq, si trovano all’interno di un’amplissima area dismessa di archeologia industriale di proprietà della fondazione bancaria, e costituiscono una piccola parte di questo complesso, solo parzialmente restaurato e da molti anni al centro di un dibattito sulle potenzialità di una sua riqualificazione. La nuova collocazione dell’Archivio di Stato (che coesiste con elementi industriali preesistenti inglobati nella nuova configurazione) ha consentito di individuare al suo interno dei locali adatti non solo alla custodia ed esposizione dei materiali dell’archivio Fo- Rame ma anche a iniziative laboratoriali e culturali.

 



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