Jimmy Bobo – Bullet to the Head
Sylvester Stallone e Walter Hill tornano sui passi che li resero famosi con un action movie in stile anni Ottanta pervaso dall’odore di stantio.
James Buonomo aka Jimmy Bobo (Sylvester Stallone) esercita in maniera proficua la professione di assassino su commissione nella città di New Orleans. In un momento di relax in un bar, successivo all’eliminazione di un poliziotto corrotto, tuttavia, il fidato compagno di esecuzioni del protagonista viene assassinato da un mercenario, al quale Bobo riesce a sfuggire per poco. Scoprendo di essere stato tradito proprio da chi aveva commissionato l’ultimo lavoro, Bobo parte alla ricerca della sua vendetta, mentre giunge in città il detective Taylor Kwon (Sung Kang), per un’indagine che non potrà non condurlo ad incrociare la strada del protagonista.
Suona familiare? Dovrebbe, dal momento che Bobo è l’ultimo in una lunga serie di simili personaggi dalle vicende grosso modo sovrapponibili, e Jimmy Bobo – Bullet to the head non solo non fa nulla per distinguersi dal canone, ma quasi si compiace per ogni cliché riprodotto, in un perenne revival degli action movie degli anni ’80 ben noti sia a “Sly” Stallone che al regista Walter Hill. Ecco, dunque, il tradizionale protagonista granitico e spaccone, con una spalla immancabilmente orientale che fa poco per elevare con la recitazione un personaggio dalla scrittura poco convincente (che infatti non piace). Ecco però un cattivo davvero cattivo, un Jason Momoa (visto di recente in Conan the Barbarian) che trae il massimo da un ruolo non proprio centrale.
Tratto dal fumetto francese Du plomb dans la tête di Alexis Nolent, Bullet to the Head è il classico percorso di risalita della “catena alimentare” criminale tutto proiettili, esplosioni e testosterone, con episodi tenuti insieme a stento da scambi di battute che si sforzano di essere spiritosi e un po’ di elementi del tutto superflui. Una vicenda da retroscena ed esito prevedibili chiaramente sin dalle prime battute ed intenzioni di product placement un poco invadenti, che forse finiscono perfino per condizionare qualche dettaglio della trama (penso all’onnipresente/onnipotente cellulare di Kwon ed alla vistosa supercar che senza alcuna ragione il protagonista sfoggia nel finale).
L’attenzione rimane desta grazie alla violenza esplicita e piuttosto appagante, ma che condisce scontri la cui discreta coreografia quasi si perde nella scarsa sintonia tra montaggio e tagli di inquadratura. Aggiungiamo la presenza di qualche nudo femminile gratuito di troppo, ed otteniamo il sapore di un piatto senza troppe pretese, ma certamente confezionato ad arte per palati poco raffinati.
Dettagli
- Titolo originale: Bullet to the Head
- Regia: Walter Hill
- Fotografia: Lloyd N. Ahern
- Musiche: Steve Mazzaro
- Cast: Sylvester Stallone, Sung Kang, Jason Momoa, Christian Slater, Sarah Shahi
- Sceneggiatura: Alessandro Camon