Editoriali "Libri"

INDIaloghi: le parole in azione

Francesca Fichera

Nasce “INDIaloghi”, ciclo di interviste dedicato all’editoria indipendente italiana.

Dalla polemica di Franco Cordelli al certificato di morte della poesia italiana firmato da Giuseppe Genna, sembra che l’ultima tendenza in fatto di letteratura sia quella di parlare contro. Certo, l’opporsi a qualcosa presuppone che vi sia qualcos’altro a monte per cui parteggiare; è solo che, il più delle volte, questo fantomatico altro rimane oggetto di mistero, vittima dell’ombra, perché alla ribalta va quello a cui s’è detto – o si vorrebbe dire – basta.

D’altro canto, la polemica è temuta come poche cose al mondo. A ragione, quando è fine a se stessa, ma a torto laddove è sintomo di un disagio concreto che è legittimo esternare. A dirla tutta, in una visione critica (e corretta) delle cose dovrebbero avere eguale spazio sia quest’ultimo che un sincero entusiasmo per ciò che si ritiene valido: dalla loro interdipendenza potrebbe discendere una collaborazione – necessaria, soprattutto qui e ora –  affinché domini la possibilità di costruire.

E se questa è retorica, allora bisogna subito spogliare il nocciolo della questione. Rendere le parole parenti strette dell’azione. Svuotare il palcoscenico dai fronzoli della mediocrità – sempre gli stessi nomi sul bersaglio a freccette, tanto che ci si chiede se la critica a Moccia, Faletti o Volo sia figlia di un desiderio morboso simile al “rallentare per guardare l’incidente” oppure, semplicemente, pura moda.

Dare a Cesare quel che è di Cesare, lasciare lo spazio a chi lo merita. A chi fattivamente può aiutare, operare, costruire, perché ha le competenze e l’esperienza per farlo. In quest’ottica, il termine meritocrazia non fa più tanta impressione, né si spreca. Tuttavia, nel nostro caso non è protagonista: ci si augura possa diventare naturale conseguenza di una lenta quanto indispensabile politica di risanamento culturale. E “i libri” di SC, dal loro modesto e piccolo punto d’osservazione, intendono farne parte, offrire il loro minuscolo contributo per liberare il palco italiano della cultura dalle carabattole.

Per questo nasce INDIaloghi.

Se l’editoria è in crisi, anziché perdere tempo ad additare presunti colpevoli  o profondersi in classificazioni altisonanti quanto prive di diretta utilità, perché non lasciare parlare – e quindi ascoltare – chi quella crisi la vive da vicino e tutti i giorni? Perché non dare la ribalta, finalmente, a coloro che scrivono il contesto culturale lontano dai circuiti principali? Dare voce a quel contro cui lottano come a quello di cui vanno fieri, guardare dal punto di vista privilegiato di chi le cose non le dice ma le racconta perché le fa, vedendole e vivendole in prima persona? INDIaloghi, ciclo di interviste dedicato agli editori indipendenti, vuole rispondere affermativamente a queste esigenze. Vuole essere e dare quello spazio. 

 

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