Cinema

In Sala. Una promessa

Valentina Esposito

 

Patrice Leconte adatta il romanzo di Stefan Zweig Il viaggio nel passato e porta al cinema un’intricata storia d’amore dalla Germania di inizio secolo

Quanto un amore intenso può resistere agli ostacoli delle proprie esistenze, agli eventi imprevisti e a una promessa che richiede fede e dedizione per non  soccombere allo scorrere del tempo? È questo il filo sentimentale che muove Una promessa, tratto da Il viaggio nel passato di Stefan Zweig e diretto da Patrice Leconte.

Friedrich Zeitz (Richard Madden) è un giovane brillante laureato in chimica, cresciuto senza genitori, con l’ansia di arrivare e costruirsi una vita stabile che lo porta a concentrarsi unicamente sul lavoro. L’occasione della sua carriera è l’incontro con Karl Hoffmeister (Alan Rickman), proprietario dell’acciaieria in cui lavora come ingegnere, il quale ne intuisce le capacità e decide di farlo lavorare a stretto contatto con lui. Il giovane diventa segretario ufficiale di Hoffmeister e viene accolto in casa sua, dove incontra Lotte (Rebecca Hall), la sua giovane moglie, con la quale nasce un’intesa al primo sguardo. Amore, desiderio e attimi di pericolosa attrazione accostano i due e piano si rendono conto dell’intenso sentimento che li unisce. Eppure però il tempo, gli eventi e le persone che li circondano sembrano ricordargli che non sia tempo per loro.

Una regia delicatissima e una storia avvolta da un sensuale intrigo rendono Una promessa un piccolo gioiello che brilla di tutti i dettagli che rendono gradevole ed evergreen un film in costume: qui non è solo nella cura della storia e del tempo in cui si ambienta, la Germania del 1912, ma anche degli atteggiamenti. A rendere affascinante il film è il gioco di sguardi e di silenzi, una cura meticolosa degli ambienti e della messa in scena complessiva. La narrazione della vicenda e la vita dei personaggi si fanno puro cinema, evidenziando la capacità di Leconte nel saper far parlare l’inquadratura senza troppi dialoghi. In questo suo intento lo aiuta senza dubbio l’espressività degli attori, un apparente imperturbabile Alan Rickman, un’elegante Rebecca Hall e un curioso Richard Madden.

Nella realizzazione degli spazi c’è un’attenzione quasi maniacale a rievocare le caratteristiche e le contraddizioni della Germania di quel tempo, del lento avanzare del progresso ma anche delle sfide che si pone quella nazione che, distrutta dalle macerie della prima guerra mondiale, farà della svastica la sua nuova religione. La bellezza della pellicola però è quella di riuscire a suggerire con intensità questi aspetti dell’epoca, senza mai trattarli apertamente. Si giocano così due guerre, quella di fuori e quella di dentro: così i due antagonisti l’amore e la guerra si incontrano e scontrano, nel segno però di una promessa d’amore sospesa tra il desiderio fuggente e la ricerca di una stabilità. Leconte riesce a tirare fuori dal libro queste sfide e lotte umane, l’amore, la passione e lo strano corso delle esistenze scegliendo un registro drammatico che non esaspera il sentimento, ma lo rispetta e lo indaga con parsimonia.


Dettagli

  • Titolo originale: A Promise
  • Regia: Patrice Leconte
  • Fotografia: Eduardo Serra
  • Musiche: Gabriel Yared
  • Cast: Alan Rickman, Rebecca Hall, Richard Madden
  • Sceneggiatura: Jérôme Tonnerre, Patrice Leconte

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