Cinema

In Sala. Un castello in Italia

Cristina Lucarelli

La vendita di un castello fa da sfondo alla biografia agrodolce del fratellino scomparso della regista e attrice Valeria Bruni Tedeschi al suo terzo film.

Dal Festival di Cannes al “Bel Paese” il passo è più o meno breve. Anche da noi arriva finalmente la terza opera di Valeria Bruni Tedeschi, Un castello in Italia, una biografia sofferta eppure buffa – dedicata al fratello Virginio, scomparso in giovane età – una commedia dal sapore agrodolce che in terra francese ha ricevuto critiche molto discordanti.

Il plot narra l’inizio della relazione amorosa tra la protagonista Louise (Valeria Bruni Tedeschi) e il giovane Nathan (Louis Garrel, suo compagno anche nella vita reale), in un momento particolare per la vita della donna, quello della lenta agonia della sua famiglia di industriali. Un fratello malato di Aids, Ludovic (Filippo Timi), e una casa da vendere, anni e anni di segreti che riemergono da un passato mai dimenticato, fantasmi con cui Louise è destinata a scontrarsi.

Ed è proprio la vendita di questa proprietà di famiglia – il castello del titolo – che segna la vicenda: con essa si chiude un mondo e ne nasce un altro; quando la famiglia va in frantumi, un nuovo amore vede la luce. Una sintesi quasi archetipica tra autobiografia e quelle storie d’amore che non possono non risultare un po’ romanzate, con quegli elementi tanto cari a chi ama il genere: profonde differenze di classe sociale ed età, di vissuto, di ossessioni. Momenti giocosi e profonda partecipazione, addomesticati dallo sguardo raffinato dell’artista italo-francese che può fregiarsi di un cast di tutto rispetto. Louis Garrel bello e maledetto, Filippo Timi maturo e perfetto nella parte del fratello della protagonista, così Marisa Borini, madre dentro e fuori dal set. Ad ogni modo il rapporto fraterno tra Louise e Ludovic è una delle cose meglio sceneggiate: bizzarro, pericoloso, fuori dagli schemi… un po’ il contrario della relazione stereotipata che vivono Valeri Bruni Tedeschi e Louis Garrel: lei adulta e con il desiderio di maternità, lui giovane viziato ed eterno Peter Pan. Sicuramente ispirata dalle proprie vicende familiari, la regista-attrice non nega citazioni evidenti: come quella alla struttura di La guerra è dichiarata della francese Donzelli o all’italiano Il giardino dei Finzi-Contini di De Sica. In ogni caso una bella prova, questo Un Castello in Italia, dove ancora una volta la vita danzerà a fianco della morte, avvolte da dialoghi astratti, soggettive deformanti e impulsi assolutamente autentici.


Dettagli

  • Titolo originale: Un château en Italie
  • Regia: Valeria Bruni Tedeschi
  • Fotografia: Jeanne Lapoirie
  • Musiche: /
  • Cast: Valeria Bruni Tedeschi, Filippo Timi, Louis Garrel, Silvio Orlando, Pippo Delbono
  • Sceneggiatura: Noémi Lvovsky, Agnès de Sacy

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