Cinema

In Sala. Ti ricordi di me?

Marina Niceforo

Rolando Ravello prova a curare con l’amore il cleptomane Edoardo Leo e la narcolettica Ambra Angiolini nella sua seconda commedia da regista.

Dopo l’esordio alla regia con Tutti contro tutti (2013), Rolando Ravello torna dietro alla macchina da presa con una nuova commedia, Ti ricordi di me? – adattamento cinematografico dell’omonimo spettacolo teatrale di Massimiliano Bruno – scritta insieme a Edoardo Falcone e Paolo Genovese. Una crew di “soliti noti” della nuova commedia italiana, insomma, per l’ennesimo film destinato ad essere confuso con altri della stessa matrice.

I due attori protagonisti, Edoardo Leo e Ambra Angiolini, sono anch’essi habitué del genere, e in Ti ricordi di me? li ritroviamo cleptomane l’uno, narcolettica l’altra, destinati ad incontrarsi dalla stessa psicoterapeuta. Roberto/Leo si innamora a prima vista di Beatrice/Angiolini e nella prima parte della storia inizia a corteggiarla offrendole di volta in volta improbabili regali rubati; superando un po’ di diffidenza, Bea appunta sul suo librone rosso – che porta sempre in giro con sé come rimedio alle sue amnesie temporanee – che Roberto è un simpatico soggetto, ma la rigida maestra non vuole rinunciare alla sua armonia di coppia con lo storico fidanzato Amedeo (un quasi cammeo di Ennio Fantastichini). Dopo un primo, importante incidente, Roberto ritrova e riconquista Bea, e nasce finalmente l’amore. Ma, ovviamente, il rischio amnesia è sempre dietro l’angolo, anche quando Bea si sente talmente sicura della vita che ha costruito con Roberto da lasciare a casa, un giorno, il suo librone rosso.

Le intenzioni di Ti ricordi di me? sono le migliori, avendo come obiettivo quello di voler generare la comicità dalle stranezze dei due protagonisti, provando a comunicare che l’amore può essere la migliore delle medicine per casi come i loro. Il risultato però, non è affatto quello sperato, se la storia tra Paolo Calabresi e Susy Laude, parallela a quella principale, dovrebbe servire da rafforzativo del tema portante, e se le situazioni proposte nel film dovrebbero suscitare sonore risate. L’ironia, infatti, non va al di là di qualche sorriso, e questo soprattutto a danno dei due interpreti principali, in particolare di Edoardo Leo, generalmente apprezzato per la sua naturale comicità; ancor peggio per Ambra Angiolini, mortificata in un ruolo dalla serietà mutevole, che non riesce mai ad evolversi come dovrebbe.

Pur apprezzando la buona volontà di Ravello, che riesce comunque ad impostare la regia in modo leggero e piacevole, con alcune scelte valide anche se non nuove (come la sequenza attraverso le foto e le pagine del librone rosso di Bea), stavolta a non ricordarsi di lui potrebbero essere gli spettatori.  


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Rolando Ravello
  • Fotografia: Vittorio Omodei Zorini
  • Musiche: /
  • Cast: Edoardo Leo, Ambra Angiolini, Paolo Calabresi, Susy Laude, Ennio Fantastichini
  • Sceneggiatura: Edoardo Falcone, Paolo Genovese, Edoardo Leo

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