Cinema

In Sala. The Water Diviner

Valentina Esposito

Una storia di dolore ai tempi della prima guerra mondiale segna l’esordio alla regia dell’attore australiano Russell Crowe.

 

Un film dal tratto epico, ma non troppo, per Russell Crowe che nei panni di regista e di attore torna nella sua Australia per raccontare una storia d’amore e di guerra, ispirata a fatti realmente accaduti: The Water Diviner, segna con positivi auspici il debutto da regista dell’ex Gladiatore.

1919. Turchia e Impero Britannico si fronteggiano in uno scontro senza pietà in quella che sarà l’acerrima guerra di Gallipoli, uno dei tanti massacri consumati negli anni della Grande Guerra. Come ogni guerra le perdite umane non si contano e il dolore non ha nessuna bandiera, colore e nazionalità. C’è solo una grande voglia di dimenticare, anche se i propri caduti non torneranno: Joshua Connor (Crowe) è sopravvissuto ai suoi figli e a quattro anni trascorsi dalla Prima Guerra Mondiale cerca di continuare la sua vita da contadino, stringendo tra le mani il diario che testimonia l’avventura dei suoi tre ragazzi morti per la patria. La moglie (Jacqueline McKenzie) però non regge al dolore, e rimasto solo comprende che forse è rimasta la remota speranza di poter ancora ritrovarli e di riportarli in patria, vivi o morti.

A Russell Crowe la sensibilità da regista non manca. Lasciatosi ispirare da una missiva del colonello Cyril Hughes ritrovata dall’autore e sceneggiatore australiano Andrew Anastasios decide di farne un film. Il perché non è poi così impossibile immaginarlo dato che l’Australia è la sua terra, ma da buon attore hollywoodiano trasforma quelle poche righe della missiva, “Un vecchio è riuscito ad arrivare qui dall’Australia, per cercare la tomba di suo figlio”, in una pellicola forse non originalissima ma che tuttavia riesce a entrare nel cuore di chi la vede grazie all’umiltà di porsi semplicemente l’obiettivo di raccontare una storia avvalendosi delle possibilità narrative del cinema. Una fotografia eccezionale (Andrew Lesnie), inquadrature poetiche e un tono epico e avventuroso quanto basta, fanno della regia di Crowe una visione piacevole e pulita, senza mai esagerare in mirabolanti scene d’azione o pianti drammatici.

Nonostante vengano fuori tematiche non nuove al mondo del cinema di guerra, come il dolore comune che unisce vittime e carnefici, le differenze culturali che sul piano umano si appiattiscono e il “cattivo” di turno che aiuta l’eroe, The Water Diviner non rischia di cadere in dialoghi o frasi didascaliche, puntando sull’azione e sugli sguardi dei personaggi. Si percepisce naturalmente un po’ di timidezza da parte di chi è dietro la macchina da presa, ma questo primo esperimento cinematografico di Crowe riesce a convincerci e si fa apprezzare per la semplice voglia di sperimentare, mescolando le ispirazioni tratte da quel tipo di cinema che l’ha reso noto al pubblico.


Dettagli

  • Titolo originale: The Water Diviner
  • Regia: Russell Crowe
  • Fotografia: Andrew Lesnie
  • Musiche: David Hirschfelder
  • Cast: Russell Crowe, Olga Kurylenko, Jai Courtney, Isabel Lucas, Yilmaz Erdogan, Megan Gale, Cem Yilmaz
  • Sceneggiatura: Andrew Knight, Andrew Anastasios

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti