In Sala. The Visit
M. Night Shyamalan ritrova il suo modo di fare thriller con una storia semplice ma d’effetto che punta tutto sul crescendo emotivo.
Dopo alcune produzioni sfortunate di cui After Earth (2013) è soltanto la più nota, M. Night Shyamalan torna alle origini e prova a riconquistare i suoi fan con un horror genuino in stile documentario amatoriale, The Visit, ritrovando i tratti caratteristici del suo modo di fare thriller e di raccontare storie.
Due ragazzini con una difficile storia familiare alle spalle decidono di far visita ai nonni materni che non hanno mai conosciuto (e che abitano in un paese della Pennsylvania) per girare un documentario sulla loro famiglia e scoprire perché la loro madre, anni prima, scappò via di casa rompendo ogni rapporto con i genitori. Tutto sembra procedere per il meglio, fin quando Rebecca e Tyler (i bravissimi Olivia DeJonge ed Ed Oxenbould) non notano strani comportamenti da parte dei loro nonni.
The Visit punta tutto sul crescendo emotivo: per tre quarti del film il terrore fa incursione nella storia poche volte, quelle che bastano appena a costruire sensazioni di angoscia e di disagio verso la casa come ambiente isolato, e ovviamente verso i personaggi; la vera sequenza di panico arriva invece solo nella parte finale. L’impostazione di documentario amatoriale riesce il più delle volte a mantenere viva la tensione, e le videocamere dei due fratelli vengono utilizzate in più di un modo interessante all’interno della casa. Le auto-interviste di Becca e Tyler, tuttavia, spezzano alquanto il ritmo del film nel tentativo di raccontare le vicende familiari che hanno portato a quella visita e che, forse, risultano superflue ai fini della trama.
Il divieto alla base della narrazione è semplice ma d’effetto: i due ragazzini non devono uscire dalla loro camera dopo le 21.30. Se è scontato capire dove e quando si generi il thriller, la scoperta del come e perché avvenga deve diluirsi per tutta una settimana, procedendo necessariamente con piccole rivelazioni fatte per mettere i due protagonisti sempre più in allerta. Un tempo così lungo diventa purtroppo fatale per la curiosità dello spettatore, che invece di essere alimentata viene a stento gratificata dai piccoli “assaggi di paura” e resta in attesa dell’epilogo.
Con un impianto narrativo tradizionale e una storia inquietante ma non del tutto forte, The Visit corre dunque il rischio di essere prevedibile. Ma se la sceneggiatura cede, è proprio la regia a tenere in piedi il film: con il suo modo di seguire ed osservare i personaggi, Shyamalan limita la visuale ad un campo ristrettissimo, che dà claustrofobia e permette a tutto ciò che ne è al di fuori di creare sempre un effetto sorpresa.
Il maglione giallo limone di Rebecca è una pennellata di colore indimenticabile nella nebbia bianca all’esterno della casa.
Dettagli
- Titolo originale: The Visit
- Regia: M. Night Shyamalan
- Fotografia: Maryse Alberti
- Musiche: /
- Cast: Deanna Dunagan, Peter McRobbie, Ed Oxenbould, Olivia DeJonge
- Sceneggiatura: M. Night Shyamalan