In Sala. The Lesson – Scuola di vita
Dalla cronaca al grande schermo, Kristina Grozeva e Petar Valchanov portano alla luce l’amara parabola di vita di un’insegnante d’inglese.
Ispirato a un caso di cronaca, The Lesson si presenta come una pellicola dall’impatto duro attraverso la scelta di una fotografia fredda e dalla tinta opaca, indugiante su azioni e dettagli che tracciano il profilo di personaggi anonimi, costretti ad agire per caso o per necessità.
Nadia (Margarita Gosheva) vive in una piccola provincia bulgara conducendo una vita semplice e ordinata: è l’essenziale, l’abitudine, la ripetizione a scandire le sue giornate di madre e insegnante d’inglese. Quasi come un presagio, è ciò che accade nella sua classe a dare il via a una parabola di eventi sfortunati e concatenati: viene rubato un portafogli a una sua alunna e l’insegnante è pronta ad andare fino in fondo per risalire al colpevole. Intanto il marito di Nadia (Ivan Barnev) ha contratto un debito con la banca dopo aver chiesto un prestito, e in pochi giorni rischiano di restare senza casa. La donna parte alla disperata ricerca di denaro, cercando di contrattare con la banca, facendosi in tutti i modi anticipare lo stipendio, fino arrivare ad atti estremi e contrari alla sua morale.
La grande capacità del duo di registi Kristina Grozeva e Petar Valchanov è quello di presentarci la realtà nuda e cruda, senza alimentare nessun sguardo di natura giudicante o melodrammatico. In The Lesson regna un taglio documentaristico che si limita a raccogliere nel campo della macchina da presa quanti più dati della realtà narrata sottoforma di parole, suoni e gesti per raccontarci una parabola di vita tristemente attuale. Si rimane agghiacciati dinanzi al succedersi degli eventi e stupiti dinanzi a quell’indifferenza che vige nelle nostre vite, la cui linfa vitale si ritrova costantemente a spegnersi nei meccanismi di un’economia, che schiaccia ogni timida forma di umanità e solidarietà. Si innesca così un circolo vizioso, come quello vissuto da Nadia che è l’ultima ruota di un carro, che fa di ogni uomo una vittima e un carnefice senza che ciascuno ne prenda reale coscienza.
Pur presentandoci quindi una parabola amara di vita che ha come protagonista un’antieroina, la pellicola bulgara vuole offrire uno spunto di riflessione più ampio rintracciando nella caduta di autenticità dei rapporti umani il maggior cancro duro a curarsi dei nostri tempi. Una riflessione questa offerta in cornice, evitando possibili sterzate dai toni didascalici. Degna di nota e merito lo si deve anche alla pulizia e alla mimica misurata di Margarita Gosheva, perfetta nel ruolo di una rispettabile insegnante dalle mani sporche.
Dettagli
- Titolo originale: Urok
- Regia: Kristina Grozeva, Petar Valchanov
- Genere: Drammatico
- Fotografia: Krum Rodriguez
- Musiche: /
- Cast: Margarita Gosheva, Ivan Barnev, Ivanka Bratoeva, Ivan Savov
- Sceneggiatura: Kristina Grozeva, Petar Valchanov