Cinema

In Sala. The Iceman

Valentina Esposito

Michael Shannon è il freddo killer che tra gli anni ’60 e ’70 occupò una posizione di rilievo nella mafia americana, nascondendo per quarant’anni la sua seconda identità alla famiglia.

 

Una bella casa nel New Jersey, una moglie adorabile e due splendide figlie: questa è l’immagine rassicurante che gli estranei hanno della famiglia Kuklinski, messa bene su da Richard (Michael Shannon) che incontrata Debbie (Wynona Rider), la donna della sua vita, e ha iniziato a vivere una seconda vita. Sì, perché Richard per potersi permettere questo quadro perfetto ha iniziato doppiando film porno distribuiti dalla mafia, un lavoro modesto che di lì a poco per le sue reali abilità lo porterà a diventare un killer di tutto rispetto. Il vero talento di Kuklinski è quello di pensare unicamente ad andare avanti, di vivere uccidendo se è pur necessario a sbarcare il lunario e potersi permettere qualche sogno.

Così in lui convive l’angelo e il diavolo, ed è la sua freddezza a permettergli di recitare quando richiesto la parte del padre e quella del criminale all’occorrenza. Richard, che per la moglie ignara di tutto resterà sempre Richie, l’uomo perfetto: disposto a lavorare per tutti e per tutto con l’unico divieto a se stesso di non uccidere donne e bambini. Eppure i difficili tempi degli anni settanta si fanno sentire anche tra i killer e così dovrà abbandonare ogni cavillo morale per poter continuare senza sospetti e successi il suo sogno americano.

Ispirato alla storia vera del killer a contratto Richard Kuklinski, The Iceman dell’israeliano Ariel Vromen è un’occasione mancata: muoversi tra le due facce di Richard Kuklinski poteva essere chance preziosa per il cinema di interrogarsi ancora una volta sugli ideali e sulle false credenze di quella così fragile american way of life, che ha registrato più vittime e infelici che vincenti. L’uomo di ghiaccio è infatti il figlio mal riuscito di una generazione che credeva di potersi accontentare di una vita dall’ordinario benessere, fondata sulla bella casa, la macchina di lusso e gli svaghi mondani. La vicenda infatti potrebbe offrire un’analisi storica e sociale molto interessante, da tessere con le vicende di un uomo che ha conosciuto sin dall’infanzia solo la violenza: farsi una famiglia era l’unico modo per poterla debellare almeno in apparenza; il tentativo debole di scrollarsi di dosso un passato che in realtà non lo ha mai lasciato, ma solo sdoppiato.

Ma tutta questa materia ricca di spunti viene solo accennata, narrata dalla macchina da presa in modo frettoloso, muovendosi tra i cliché e le dinamiche tipiche di un gangster movie e gli sbalzi nevrotici da thriller psicologico. Poco spazio anche al Kuklinski padre, troppo al killer. Brilla però in questo film così opaco, ed è notevole il suo lavoro, Michael Shannon: magnetico, spietato, perfetto nel dosare i cambiamenti di temperamento del suo personaggio, fa di The Iceman una grande prova d’attore.


Dettagli

  • Titolo originale: The Iceman
  • Regia: Ariel Vromen
  • Fotografia: Bobby Bukowski
  • Musiche: Haim Mazar
  • Cast: Michael Shannon, Winona Ryder, Chris Evans, James Franco, Ray Liotta, Stephen Dorff, David Schwimmer
  • Sceneggiatura: Morgan Land, Ariel Vromen

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