In Sala. The Giver – Il mondo di Jonas
Dal cult letterario di Lois Lowry un nuovo young adult privo di originalità sul classico giovane pronto a sovvertire il sistema corrotto.
La metà della produzione letteraria della prolifica Lois Lowry è dedicata interamente ai ragazzi, parte di essa ha trovato un successo maggiore di quanto si aspettasse, ovvero la quadrilogia di The Giver, iniziata nel 1993 col libro omonimo e proseguita, senza unità narrativa, fino a Il figlio, pubblicato solo due anni fa. Per lungo tempo si è tentato di portarlo al cinema e in questo periodo di grandi successi appartenenti al genere young adult, come The Hunger Games e Divergent, la Weinstein Company ha deciso di fare il salto e cercare di ottenere gli stessi guadagni dei suoi predecessori.
Sceneggiato da Michael Mitnick insieme a Robert B. Weide e diretto da Phillip Noyce, ormai ridotto da anni alla produzione di film d’azione senza alcuna pretesa, The Giver – Il mondo di Jonas, sottotitolo italiano che poco aggiunge, è ambientato in un futuro lontano in cui l’umanità si è unita in Comunità atte all’uniformità e alla suddivisione del lavoro pre-destinata. Un’organizzazione serrata volta ad eliminare ogni forma di individualismo, scelte e passioni, cancellate con un’iniezione mattutina. Jonas (Brenton Thwaites), ragazzo con la capacità di vedere oltre, sarà prescelto per essere il nuovo Accoglitore di Memorie, mestiere che prevede l’immagazzinamento di tutta la conoscenza del mondo passato, gioie e dolori, per evitare di ripetere errori.
Inutile dire che Jonas non appena scoprirà “altro” desidererà cambiare tutto, con coraggio e imprudenza, ma avremmo gradito che Noyce e Mitnick lavorassero di più sulla graduale mutazione di Jonas, così come sull’introduzione al mondo creato dall’autrice originale, anziché rimettersi nelle mani di una voce narrante che tutto dice e niente mostra. Contro il precetto statunitense del don’t say it, show it (non dirlo, mostralo), Noyce non crea pathos, non crea una ragione per cui provare empatia verso il protagonista e il suo Donatore (Jeff Bridges), né verso il Sommo Anziano (Meryl Streep), un villain le cui ragioni vanno contro tutto quanto è stato descritto fino a quel momento.
The Giver è debole sia a livello contenutistico che formale, si palesa come un clone di Divergent e nulla di più, mostrando le terribili possibilità di un mondo pseudo-comunista attraverso una rappresentazione ormai usurata dalle miriadi di mani poggiatevisi sopra. A Noyce, omologato ai suoi “simili” come gli abitanti delle Comunità, un’insufficienza, nella speranza che torni agli antichi fasti di The Quiet American.
Dettagli
- Titolo originale: The Giver
- Regia: Phillip Noyce
- Fotografia: Ross Emery
- Musiche: Marco Beltrami
- Cast: Brenton Thwaites, Jeff Bridges, Meryl Streep, Katie Holmes, Alexander Skarsgård, Odeya Rush, Taylor Swift, Cameron Monaghan
- Sceneggiatura: Michael Mitnick, Robert B. Weide