In Sala. Supercondriaco
Dany Boon scrive, dirige ed interpreta, affiancato dal socio Kad Merad, una commedia tutta incentrata sulle ossessioni.
Il 2014 come anno cinematografico è appena cominciato, e in questi giorni troviamo nelle sale soprattutto i film che sono stati protagonisti agli Oscar, compresi quelli in uscita questo fine settimana; eppure, quando si parla di commedie, molto spesso il successo al botteghino è ancor di più assicurato, specialmente se la commedia in questione è francese e porta la firma di Dany Boon.
Vuoi per il caso di Giù al Nord/Benvenuti al Sud, o per la partecipazione in film piaciuti al pubblico (come Un piano perfetto, del 2012), il nome e il volto dell’attore-sceneggiatore-regista francese sono diventati anche in Italia sinonimo di garanzia; passata l’ondata di commedie “sociali”, in cui le tematiche proposte riflettevano soprattutto i problemi economici attuali, Dany Boon inaugura il 2014 con il suo modo di far ridere, quello incentrato sul “personaggio”.
Supercondriaco, appunto, è la storia di Romain Faubert (Boon), ossessionato dalle malattie al punto da tormentare quotidianamente da 18 anni il suo medico Dimitri Zvenka (il collega nonché spalla perfetta Kad Merad); Dimitri sa che l’unico, vero problema di Romain è la solitudine, e prova a suo modo ad aiutarlo per ritrovare la pace personale e l’armonia familiare. Ma Romain è irrimediabilmente ipocondriaco e nemmeno una terapia d’urto sembra riuscire a guarirlo; piuttosto, l’amore, nella persona della sorella di Dimitri (la deliziosa Alice Pol), potrebbe fare miracoli.
Dany Boon conferma con questo film le sue molteplici capacità: quelle di autore, con la scelta di situazioni e dialoghi quotidiani resi buffi e assolutamente divertenti; quelle di regista, grazie ad uno stile di certo non innovativo, ma sicuramente fresco ed ironico; quelle di attore, indubbiamente le più apprezzate dal grande pubblico, che non può non ammirare la sua mimica facciale o, come in questo caso, la perfetta interpretazione del personaggio.
Una comicità incentrata sulle persone, appunto, sui loro modi di essere e di fare, sui luoghi comuni che possono essere smentiti, e sugli universali meccanismi umani che dettano le nostre azioni, uno su tutti l’amore: Dany Boon sembra conoscere bene questo segreto, e riesce a sfruttarlo ancora una volta con semplicità. Al di là di qualche fantasioso espediente narrativo (tutta la vicenda dell’equivoco di persona con il rivoluzionario dei balcani), infatti, resta la consapevolezza di aver riso soprattutto per le stranezze di Romain Faubert, per la sua misera condizione iniziale, e per l’atteso lieto fine.
Dettagli
- Titolo originale: Supercondriaque
- Regia: Dany Boon
- Fotografia: Romain Winding
- Musiche: Klaus Badelt
- Cast: Dany Boon, Kad Merad, Alice Pol, Jean-Yves Berteloot, Judith El Zein, Marthe Villalonga, Valérie Bonneton
- Sceneggiatura: Dany Boon