Cinema

In Sala. Spectre

Fausto Vernazzani

L’operazione nostalgia di Sam Mendes si scontra con il passato stantio di James Bond nella quarta avventura di Daniel Craig come 007.

 

James Bond non è un personaggio, è un brand miliardario. Altre saghe, tra le innumerevoli che affollano le sale cinematografiche, assimilabili al modello di mercato con cui si sostiene lo 007 di Sua Maestà non si trovano in circolazione. Ogni nuovo film è un evento, un record di incassi – inferiore o superiore ai precedenti, non si parla comunque mai di flop -, qualcosa di più quando il numero 23, Skyfall è riuscito a conquistare pubblico, critica e industria. Spectre, ancora per la regia di Sam Mendes, era qualcosa di più.

Daniel Craig è Bond, quarta volta, agente segreto in lotta per scoprire cosa si nasconde dietro la Spectre, organizzazione criminale di dimensioni globali, dietro cui siede un uomo misterioso con un impensabile legame col passato dello stesso 007. La forza della Spectre è tale da attaccare il programma Doppio Zero dall’interno, per eliminare la minaccia di James Bond, un pericolo immenso se unito all’idea di fondere insieme tutte le agenzie di intelligence delle nove grandi potenze industriali alleate.

La struttura è la solita: James Bond si farà strada tra henchman e villain con tra le braccia le donne più belle rintracciabili, scegliendo gli uni e gli altri tra in un bacino di star internazionali sulla cresta dell’onda. Le differenze con Skyfall però ci sono, si sentono e mentre tutto scorre come suo solito, il fiume 007 perde potenza: la qualità visiva – eccellente Hoyte van Hoytema – non abbraccia la narrazione, la sceneggiatura pecca di auto-referenzialità e concede ai dialoghi quanto in Bond andrebbe tradotto con azione, immagini.

Mendes sembra troppo occupato a sfruttare la piena forza dell’IMAX, rintraccia il quadro migliore nei posti più impensabili – e come al solito saltiamo da un continente all’altro -, ma quanto ne esce fuori altro non è che uno spot pubblicitario d’autore. Non a caso alcune scene di Spectre sono state usate come pubblicità, senza apportare modifiche, e dividendo i suoi infiniti 148 minuti otterremmo tanti piccoli commercial e poca trama. Il fatto che Christoph Waltz reciti lo stesso personaggio da anni, certo non aiuta affatto.

Ciò non toglie che così è stato già in passato, ma è, appunto, un salto indietro nel tempo per una saga che a suo modo, accontentando molti fan e creando più che un dispiacere per altri, ha cercato di portare una ventata di innovazione in un brand con più di 50 anni sulle spalle.


Dettagli

  • Titolo originale: Spectre
  • Regia: Sam Mendes
  • Fotografia: Hoyte van Hoytema
  • Musiche: Thomas Newman
  • Cast: Daniel Craig, Christoph Waltz, Léa Seydoux, Dave Bautista, Ralph Fiennes, Andrew Scott, Monica Bellucci, Rory Kinnear, Ben Wishaw, Naomie Harris
  • Sceneggiatura: John Logan, Neal Purvis, Robert Wade, Jez Butterworth

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