Skiptrace – Missione Hong Kong
Comicità dozzinale, azione ridotta sempre più al minimo e qualche sbadiglio per un Jackie Chan che conferma il suo lento e inesorabile declino.
Per tutti coloro che, come chi scrive, viaggiano verso la trentina, il nome di Jackie Chan è stato a lungo sinonimo di azione e divertimento rappresentando in molti casi anche il primo vero e proprio approccio con il mondo del cinema.
A cavallo tra gli anni Novanta e metà anni duemila, infatti, l’attore di Hong Kong, che sul grande schermo ha mosso i primi passi come stuntman, ha ottenuto un enorme successo internazionale dopo la lunga carriera in patria grazie a pellicole commerciali di puro intrattenimento, caratterizzate da uno stile che miscela arti marziali e sketch comici esilaranti, tra cui ricordiamo Terremoto nel Bronx, Rush Hour, Pallottole cinesi, Lo Smoking e tanti altri.
Purtroppo, però, gli anni passano per tutti ed anche una persona dalle doti atletiche e da caratterista come Chan perde colpi e inizia a vedere la sua parabola discendente che trova spiacevole conferma anche in questo Skiptrace – Missione Hong Kong, nuovo lavoro del regista finlandese Renny Harlin. Un film modesto, noioso e a tratti ridondante nel proporre una comicità ormai trita e ritrita.
Bennie Chan (Jackie Chan) è un detective da ormai dieci anni sulle tracce di Victor Wong, spietato boss della mafia cinese. La faccenda si complica quando la sua nipote acquisita, Bai (Fan Bingbing), finisce nei guai per colpa del giocatore d’azzardo americano Connor Watts (Johnny Knoxville). Bennie cattura l’uomo e lo riporta a Hong Kong, non prima di aver attraversato mille peripezie sullo sfondo di montagne innevate e sterminati deserti di fuoco. Una volta giunti a destinazione, però, le sorprese non mancano e i colpi di scena sono dietro l’angolo.
L’inizio di questo Skiptrace, tuttavia, è anche dei più incoraggianti con una lunga e spettacolare sequenza di azione nella quale assistiamo a un Jackie Chan molto vicino a quello dei tempi d’oro e a una serie di esplosioni, palazzi che cadono e rocamboleschi inseguimenti che sembrano donare alla pellicola la giusta dose di adrenalina. Ma è un fuoco di paglia.
Con il passare dei minuti, infatti, la storia si appiattisce in maniera inesorabile, addirittura sopraggiunge un po’ di noia e il colpo finale viene inferto dall’inizio del viaggio dei due protagonisti che si perdono tra strade sterrate e montagne imponenti che fungono da cornice a sketch comici banali e dozzinali che fanno leva sul solito sberleffo delle tradizioni orientali e un prevedibilissimo gioco di fraintendimenti.
Le cose peggiorano nel momento in cui il film cerca di tornare su toni più seriosi e la sceneggiatura (scritta da Jay Longino e BenDavid Grabinski) piazza alcuni colpi di scena che non fanno altro che mettere in mostra evidenti buchi e incongruenze. Insomma, una barca che fa acqua da tutte le parti che vede nei due protagonisti, Chan e Knoxville, due interpreti in netta difficoltà e imbarazzo nei panni di due personaggi troppo macchiettistici e al limite dell’irritante.
Dettagli
- Titolo originale: Skiptrace
- Regia: Renny Harlin
- Anno di Uscita: 2016
- Genere: Azione, Commedia
- Fotografia: Chi-Ying Chan
- Musiche: Kwong Wing Chan
- Costumi: Crystal Pa
- Produzione: Cina, Hong Kong, USA
- Cast: ackie Chan, Johnny Knoxville, Bingning Fan, Eric Tsang, Eve Torres, Micheal Wong
- Sceneggiatura: Jay Longino, BenDavid Grabinski