Cinema

In Sala. Resta anche domani

Vincenzo De Divitiis

L’amore per la musica unisce i due giovani protagonisti della love story sdoppiata di R.J. Cutler.

L’adolescenza è quel periodo della vita nella quale speranze, illusioni, amori e paure si mescolano e si contrappongono a una realtà il più delle volte crudele e a un futuro incerto. Sensazioni che inducono a estraniarsi dal mondo esterno e rifugiarsi in quello che per antonomasia è ritenuto lo strumento principale per sognare e immaginare una vita migliore: la musica.
Un potere magico celebrato dal regista statunitense R. J. Cutler che con la sua pellicola d’esordio Resta anche domani, tratto dall’omonimo romanzo di Gayle Forman, racconta la passione per la musica all’interno di una storia di un legame fra due giovani messo a repentaglio da un evento tragico. Un’opera ben diretta ma in molti punti sentimentale fino all’eccesso e poco originale, caratteristiche che rischiano di farla naufragare nello sterminato mare dei film per teenager.

Mia (Chloë Moretz) è una ragazza introversa cresciuta a pane e musica per la quale nutre una passione smisurata trasmessagli da genitori “rockettari” da cui non eredita l’amore per il rock bensì per la musica classica ed il clavicembalo, cosa molto inusuale per un adolescente. La sua vita ben presto viene sconvolta dall’incontro con Adam (Jamie Blackley), leader di una band locale e ragazzo più ambito dalle ragazzine della scuola, e dal terribile incidente che coinvolge tutta la sua famiglia. Di qui parte lo spunto per una ricostruzione degli ultimi convulsi mesi della protagonista.

Cutler dà sfoggio di uno stile registico molto diretto e senza fronzoli che gli permette di raccontare al meglio un intreccio dipanato su due dimensioni temporali diverse grazie all’utilizzo di continui flashback e l’espediente dello sdoppiamento della protagonista in quella reale e il suo fantasma, efficace per enfatizzare la drammaticità della storia. Al resto pensa una sceneggiatura lineare, priva di incongruenze ma, soprattutto, capace di descrivere per quanto possibile le psicologie dei personaggi.

Peccato che questi elementi positivi vengano messi al servizio della più classica delle storie d’amore per ragazzini, con alcuni dialoghi banali e melensi e sequenze di un irrealismo ai limiti dell’irritante; ne sono un esempio le parti ambientate in ospedale con le folli corse di Adam per eludere la sicurezza eccessivamente severa ed irreprensibile. Anche i protagonisti risultano stereotipati in molti punti e questo non favorisce gli interpreti i quali, pur essendo dotati di talento (soprattutto la Moretz), si limitano a svolgere il compitino senza aggiungere niente ai propri personaggi.


Dettagli

  • Titolo originale: If I Stay
  • Regia: R.J. Cutler
  • Fotografia: John De Borman
  • Musiche: Heitor Pereira
  • Cast: Jamie Blackley, Chloe Grace Moretz, Mireille Enos, Stacy Keach
  • Sceneggiatura: Shauna Cross

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