Cinema

In Sala. Oltre i confini del male – Insidious 2

Vincenzo De Divitiis

Il regista malese James Wan continua ad infestare il genere horror con il sequel del fortunato Insidious, riuscendo ancora una volta nel suo scopo di intrattenere e spaventare.

Dopo un inizio di carriera dedicato al thriller con ottimi risultati come dimostra lo strabiliante Saw, il regista malese James Wan da alcuni anni ha impresso un netto cambio di rotta al suo percorso artistico dedicandosi a case infestate e possessioni demoniache. Una strada già seguita ne L’evocazione e, soprattutto, in Insidious il cui enorme successo ha spinto l’autore e lo scaltro produttore Oren Peli a realizzare un seguito dal titolo Oltre i confini del Male – Insidious 2. Un sequel che rappresenta un compendio della cifra stilistica di Wan, caratterizzata da una forte vena citazionistica e dalla predilezione per i piani sequenza nonché per i rumori di ambiente con la quasi totale assenza di musiche.

A seguito dei terribili fatti avvenuti al piccolo Dalton (Ty Simpkins) e dell’omicidio di Elise (Lin Shaye), i Lambert decidono di trasferirsi a casa di Lorraine (Barbara Hershey), la madre di Josh (Patrick Wilson). Il cambiamento però non porta i frutti sperati dal momento che i fenomeni misteriosi tornano a manifestarsi in maniera prepotente, costringendo Renai (Rose Byrne) a chiedere l’aiuto di esperti del paranormale le cui indagini rivelano particolari inquietanti su alcuni membri della stessa famiglia Lambert.

Già nei precedenti lavori Wan ha dimostrato di rifarsi molto alla tradizione dell’horror italiano anni Settanta e Ottanta. Se in The Conjuring il modello di ispirazione è Amityville Possession di Damiano Damiani, in Insidious 2 si affiancano altre suggestioni provenienti da un altro maestro come Dario Argento il cui richiamo si  manifesta non solo nella scelta del nome del demone, Mater Mortis, che rievoca la famosa Trilogia delle Madri, ma anche e soprattutto nella modalità con cui vengono costruite atmosfere di tensione e continua paura. Un’influenza resa ancor più evidente dall’uso di una fotografia contraddistinta da tonalità di colori molto accese al limite del realistico e di una leggera nebbia, tipica dei gotici di Mario Bava, con la quale dar vita ad ambientazioni misteriose e infernali. Ma se questa ricercatezza visiva non è una novità per il regista malese, la principale sorpresa è rappresentata da una sceneggiatura (scritta da Leigh Whannell) molto compatta per merito dei continui e sapienti rimandi al capitolo precedente con l’inserimento di scene riproposte da punti di vista differenti. Una scelta indispensabile per fugare i molti dubbi e punti di domanda sollevati dal primo capitolo della saga e per imprimere alla narrazione un rimo frenetico e senza soste.


Dettagli

  • Titolo originale: Insidious: Chapter 2
  • Regia: James Wan
  • Fotografia: John R. Leonetti
  • Musiche: Joseph Bishara
  • Cast: Patrick Wilson, Rose Byrne, Barbara Hershey, Ty Simpkins
  • Sceneggiatura: Leigh Whannell

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