In Sala. Noi 4
In quattro più il regista Francesco Bruni ad aiutare il cinema italiano con una dramedy solida ed equilibrata.
Nell’ultimo triennio il piatto panorama cinematografico italiano è stato scosso e rinvigorito da una nuova generazione di registi esordienti che hanno il merito non da poco di raccontare la realtà del nostro paese con un approccio diverso e lontano dalle volgarità e dalla facile comicità cui siamo abituati, ma non per questo rinunciando alla vena ironica tipica del nostro modo di affrontare i problemi quotidiani. Una nouvelle vague della quale uno dei più interessanti esponenti è senza dubbio Francesco Bruni che con il suo secondo lavoro da regista, Noi 4, ribadisce il suo interesse nell’offrire una visione della famiglia moderna – tema già affrontato nel film d’esordio Scialla (Stai sereno) –, raccontando il difficile rapporto fra due genitori separati e i propri figli.
Ettore (Fabrizio Gifuni) e Lara (Kseniya Rappoport) sono una coppia che, dopo anni di matrimonio, hanno divorziato per via di una divergenza di caratteri troppo evidente. Il primo, infatti, è un artista squattrinato e schiavo della sua pigrizia e leggerezza, la seconda è una donna attenta ad ogni particolare e ansiosa fino all’eccesso, soprattutto con i figli. Saranno proprio i due ragazzi, Emma (Lucrezia Guidone) e Giacomo (Francesco Bracci), e le loro problematiche adolescenziali a rappresentare l’occasione per farli rimanere costantemente in contatto.
Il grande merito di Bruni è quello di riuscire a creare un plot solido e lineare che parte da semplici situazioni quotidiane per arrivare a descrivere psicologie complesse ed uno spaccato di una società in preda ad un’acuta crisi di valori, senza cadere nei soliti cliché nei quali molte opere degli ultimi anni sono incappate a discapito di una veridicità necessaria in un’operazione simile. Obiettivo raggiunto grazie al perfetto equilibrio dato sulla scena ai personaggi le cui figure risultano caricaturali ma mai tendenti all’eccesso e al ridicolo. Emergono,così, i contrasti e le differenze tra un padre distratto e fanfarone ed una madre ansiosa, una contrapposizione che si riserva anche sui figli che, pur separati da un enorme differenza di età, appaiono più uniti e maturi dei loro genitori. Sono proprio i due giovani interpreti Guidone e Bracci a rappresentare uno dei punti di forza della pellicola, coadiuvati da un più che convincente Fabrizio Gifuni che, un po’ come Fabrizio Bentivoglio in Scialla, regge benissimo la scena e sembra guidare al meglio anche i suoi giovani colleghi.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Francesco Bruni
- Fotografia: Arnaldo Catinari
- Musiche: Lele Marchitelli
- Cast: Ksenia Rappoport, Fabrizio Gifuni, Lucrezia Guidone, Francesco Bracci, Milena Vukotic
- Sceneggiatura: Francesco Bruni