In Sala. Nessuno si salva da solo
La collaborazione marito/moglie di Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini continua con la storia d’amore al rovescio con Scamarcio e Trinca.
Tratto da un romanzo del 2011 di Margaret Mazzantini, Sergio Castellitto è alla prova registica nella trasposizione cinematografica di Nessuno si salva da solo, da qualche giorno nelle sale italiane. Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca protagonisti di un amore che viene narrato invertendo il percorso cronologico degli eventi, caratterizzato dal sapore della nostalgia e dell’esistenzialismo.
Un inizio scoordinato che vede una scena di nudo del giovane corpo di Delia, in procinto di prepararsi ad “affrontare” una cena programmata con Gaetano, quello che di lì a poco scopriremo essere il suo ex marito. Lui è poco più che un ragazzotto, inverosimilmente ringiovanito dal racconto temporale; con una certa sfacciataggine conquista Delia nella palestra di boxe dove lui è in allenamento e lei una nutrizionista che cura il regime alimentare degli atleti. La loro storia d’amore e l’avvento del matrimonio, la prole e le crisi relazionali costituiscono la trama ma, a parte i numerosi difetti che spadroneggiano buoni tre quarti di film, il tono sembra non somigliare al cinema drammatico di casa nostra.
Un prologo trovatosi per caso a passare di lì, che il minuto zero sembra tranquillamente collocabile alla mezz’ora inoltrata. Molti i punti a sfavore, uno su tutti l’inesistente dialogo fra l’immagine, quale azione e movimento di macchina, e il suono, dove il fastidioso e fuori luogo commento musicale mescolato alla canzone anglofona durante i troppi atti sessuali o le tenerezze e le passioni di una coppia tendono fortemente al melodramma da soap opera. Dialoghi con botta e risposta che sembrano richiamare l’antica prigione “Mocciana” del “tenebroso e affascinante” Scamarcio. Poi la musica cambia: la trama si annette finalmente alla morale, vero intento del regista, e spoglia non solo i corpi, ma raggiunge l’ammissione del fallimento dell’esistenza, così come il fallimento di quell’amore.
Una messa in scena delle condizioni irreversibili di un amore scatenate dai piccoli screzi e dalle frustrazioni quotidiane dei personaggi. A questo bisogna aggiungere un paio di provocazioni niente male che conferiscono una vitalità pari all’intensità della luce di una candela in una caverna. Nessuno si salva da solo vede anche la notabile, benché minima in termini temporali, partecipazione di Roberto Vecchioni. Un film che ci prova e non riesce ma che gioca l’asso nella manica per risollevarsi sul finale.
Dettagli
- Titolo originale: Nessuno si salva da solo
- Regia: Sergio Castellitto
- Fotografia: Gian Filippo Corticelli
- Musiche: Arturo Annecchino
- Cast: Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Anna Galena, Marina Rocco, Massimo Bonetti, Massimo Ciavarro
- Sceneggiatura: Margaret Mazzantini