In Sala. Love & Mercy
La vita e la malattia del Brian Wilson dei Beach Boys vive con Paul Dano e John Cusack in un film riuscito a metà.
Correremmo ancora una volta al cinema a vedere Love & Mercy per una sola scena: Brian Wilson/Paul Dano ha scelto di produrre il prossimo album dei Beach Boys mentre il resto della band è in tour in Giappone; in preda a un fervore artistico semi-divino, con calma e passione, istruisce i musicisti chiamati per registrare uno dei prossimi pezzi del futuro album Pet Sounds, la celeberrima canzone Wouldn’t It Be Nice. La scena è favolosa, emozionante, ricorda il racconto del Dr. Reiser davanti al Rembrandt in Barbara.
Semplicità, parola chiave in Love & Mercy di Bill Pohlad, produttore passato dietro la macchina da presa una volta avuta per le mani la succosa storia del co-fondatore dei Beach Boys, Brian Wilson, mente geniale del gruppo e, purtroppo, malata e sfruttata da chi ha potuto controllarla. Una preda notevole per gli Oscar, sempre attenti a storie di uomini veri da trasformare in santi, raccontata col classico escamotage dei due tempi: un occhio sul passato (Wilson giovane, Paul Dano) e sul “presente” (Wilson adulto, John Cusack).
Funziona, a metà, la semplicità la fa da padrone per la prima ora, dando ampio spazio all’incredibile talento di Dano, prodigio già ammirato ne Il petroliere e Gigantic, costruendo con le immagini un’opera svuotata dai virtuosismi narrativi e registici, priva di sensazionalismi eccessivi (già dedicare un film a un personaggio sottintende la supposta grandezza di quest’ultimo). Purtroppo Pohlad non regge il ritmo e dopo 60 minuti permette al suo Love & Mercy di colare a picco, crollando sotto il peso dei soliti cliché del genere biografico.
C’è l’amore redentore, c’è l’eccessivo ricorrere a scenette per raccontare le origini di questo o quell’altro evento (Good Vibrations nasce dal guaito di un cane a quanto pare), il dramma di un uomo e come nonostante le avversità abbia raggiunto il successo. Love & Mercy si trasforma così, dopo un inizio brillante, anche se non eccelso, nella classica favoletta motivazionale, sprecata dietro lo scarso talento di John Cusack e una Elizabeth Banks fuori posto, senza dimenticare un Paul Giamatti lontanissimo dai suoi tempi d’oro.
Quello che resta di Brian Wilson e dei suoi capolavori musicali è la magica interpretazione di Paul Dano, un susseguirsi di sequenze da cui farsi abbracciare e scaldare fino in fondo e stop. Di Love & Mercy per nostra sfortuna non resta altro, c’è quanto basta per spingersi a comprare il biglietto del cinema – le musiche anche se già note sono un buon motivo di per sé -, ma non a sufficienza per gridare al successo. Trattandosi di un biografico forse Pohlad non ha potuto né saputo dare tutto se stesso, finendo schiavo del personaggio/attore protagonista . Ci si augura che il suo futuro possa essere più deciso.
Dettagli
- Titolo originale: Love & Mercy
- Regia: Bill Pohlad
- Genere: Biografico
- Fotografia: Robert D. Yeoman
- Musiche: Atticus Ross
- Cast: Paul Dano, John Cusack, Elizabeth Banks, Paul Giamatti, Jake Abel, Bill Camp
- Sceneggiatura: Oren Moverman, Michael A. Lerner