Uno dei casi di cronaca più oscuri e appassionanti degli ultimi trent’anni, la scomparsa di Emanuela Orlandi è al centro de La verità sta in cielo, scritto e diretto da Roberto Faenza, ricostruzione minuziosa ed ambiziosa dell’indagine giornalistica nata intorno al mistero iniziato nel 1983 e che ancora oggi non ha una risposta.

Sulla scia degli eventi di “Mafia Capitale”, una giornalista italiana che vive e lavora a Londra (Maya Sansa) viene inviata in Italia per indagare ancora sul caso Orlandi, affiancandosi a una collega (Valentina Lodovini) che si era già interessata alla vicenda. La reporter entra in contatto con Sabrina Minardi (Greta Scarano), già amante del criminale legato alla Banda della Magliana Enrico “Renatino” De Pedis (Riccardo Scamarcio), che si lascia andare a confidenze e racconti sui fatti di quei giorni, salvo ritrattare poi tutto.

Vaticano, servizi segreti, personalità della politica, criminalità organizzata e finanza si intrecciano nella realtà come nella versione cinematografica di questo caso estremamente complesso e sfaccettato, forse fin troppo. Per quanto avvincente, infatti, La verità sta in cielo mette sul piatto della narrazione così tanti elementi da risultare difficile da decifrare, specialmente per chi non conosce i particolari dei fatti realmente accaduti. Ciò che diventa una pecca, quindi, è la mancanza di una chiave di lettura che guidi in maniera più evidente lo spettatore nella lettura del film.

Faenza fa della meticolosità e della velocità i due punti forti della regia, lasciandosi un po’ andare al documentaristico, ma dando un taglio moderno alla sua creatura filmica. Accurate le ambientazioni così come il make up, capace di mostrare la Minardi/Scarano all’epoca dei fatti e dopo trent’anni, col volto devastato dagli abusi. A tal proposito vanno elogiate anche le interpretazioni della stessa Scarano e di Scamarcio.

Resta l’amaro in bocca nel rendersi conto che, in mezzo a tanti bugiardi, le trame del potere trovano sempre il modo di scampare alla giustizia terrena, se non a quella divina…