Cinema

In Sala. La quinta onda

Fausto Vernazzani

Un nuovo young adult fantascientifico ispirato a vecchi temi porta il regista emergente J Blakeson a inchinarsi a successi passati senza portare alcuna innovazione al genere.  

 

La quinta onda è l’ennesimo adattamento di una saga young adult che potrebbe aggregarsi al folto gruppo di fallimenti visti in passato nei cinema (The Mortal Instruments, Beautiful Creatures, The Tomorrow Series, ecc.). In seguito a un’accoglienza positiva dalla critica letteraria, i romanzi di Rick Yancey sono stato selezionati per una trilogia, diretta dal classico regista alle prime armi senza potere contrattuale da poter manipolare per produrre il “nuovo Hunger Games”: in questo caso, J Blakeson.

Protagonista è Cassie/Chloë Moretz, liceale qualunque trovatasi come tutti devastata dall’attacco di una razza aliena; di loro non si sa nulla, solo l’aspetto delle loro astronavi fluttuanti nei cieli e le intenzioni: spazzare via il genere umano. Per farlo, “gli Altri” – mancanza di originalità a parte, cosa costerebbe chiamarli alieni e basta? – attaccano con le cosiddette onde: eliminazione dell’energia, terremoti, influenza aviaria e infiltrazione tra gli umani. La quinta sta per arrivare.

La prima parte apocalittica è la migliore de La quinta onda, ma è la post- quella principale: la ricerca di Cassie del suo fratellino Sam, da portare in salvo da future minacce. Pathos? Zero, gli aspetti tragici non sono mai incorporati al massimo delle loro potenzialità (cosa che a Kevin Macdonald riuscì in How I Live Now) così come i personaggi non hanno alcuna personalità: il classico triangolo amoroso – Twilight prima, Hunger Games poi – e secondari a malapena abbozzati a far da contorno a una sceneggiatura piena di buchi imperdonabili.

Non esiste neanche il classico cuscinetto di salvataggio: interpreti adulti accettabili. In altri franchise simili almeno un grande attore ottiene un ruolo di rilievo – Jeff Bridges ne Il mondo di Jonas, Kate Winslet in Divergent -, qui abbiamo solo Liev Schreiber, chiaramente senza voglia d’esser lì su quel set. Agli emergenti, tra cui figurano talenti come Maika Monroe e Tony Revolori, un posto minuscolo alle spalle del deludente trio di protagonisti, comandati dalla piatta recitazione della Moretz.  

Aspettative per un sequel non esistono. In fin dei conti non vi sono temi di fondo nuovi o innovativi: l’avidità dell’uomo, un classico, abbozzata in una singola battuta di Schreiber, e l’aspetto riguardante lo sfruttamento dei minori è debole. C’è ben poco da scavare, La quinta onda è povero in superficie e in profondità, la sostanza scarseggia e Blakeson, nonostante 7 anni fa ci avesse deliziato col thriller La scomparsa di Alice Creed, questa volta ha fallito. La regia non crea interesse, anzi, lo distrugge, e la sceneggiatura è talmente povera da sfuggire alla memoria.


Dettagli

  • Titolo originale: The 5th Wave
  • Regia: J Blakeson
  • Genere: Fantascienza
  • Fotografia: Enrique Chediak
  • Musiche: Henry Jackman
  • Cast: Chloë Grace Moretz, Nick Robinson, Alex Roe, Maria Bello, Liev Schreiber, Zachary Arthur, Maika Monroe, Tony Revolori, Talitha Baterman
  • Sceneggiatura: Susannah Grant, Akiva Goldsman, Jeff Pinkner

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