In Sala. La buca
Daniele Ciprì mette in scena un ritratto ironico e grottesco della società italiana contemporanea, dalle piccole truffe agli errori giudiziari, grazie a Rocco Papaleo, Sergio Castellitto, e un simpatico cane.
Un simpatico cagnolino percorre gli originali titoli di testa di La buca – il nuovo film di Daniele Ciprì ora nelle sale – fino a raggiungere Armando La Bella (Rocco Papaleo), appena uscito di prigione dopo una condanna di 27 anni per una rapina e un omicidio che non ha mai commesso; lo sceglie come padrone, e lo accompagna fino al bar di Carmen (Valeria Bruni Tedeschi), dove comincerà la loro avventura. Qui Armando incontra l’avvocato truffaldino Oscar (Sergio Castellitto), che sentita la sua storia si convince ad aiutare Armando a riaprire il suo caso per fare giustizia e ottenere un cospicuo risarcimento (ciò che veramente spinge Oscar a interessarsi del caso) per la pena scontata ingiustamente.
Il regista siciliano, al terzo film da solista senza il socio Franco Maresco, dipinge un quadro ironico e grottesco della giustizia italiana, popolato da personaggi bassi e senza scrupoli, da professionisti del compromesso e dell’imbroglio. In un’Italia piena di buche, come quella sulla strada dove è ambientato il film, il cielo è grigio e l’aria fredda, e solo il calore di Carmen e del suo bar riscaldano un’atmosfera altrimenti cupa e senza vie d’uscita dallo squallore. La fotografia dello stesso Ciprì si pregia di case popolari tristemente colorate, di parcheggi vuoti e interni bui per rappresentare al meglio la società contemporanea, mentre lo stile anni ’60 della messa in scena e dei costumi omaggia il noir americano e smorza ironicamente l’amarezza della storia e del personaggio di Armando.
Tradito dal destino e dagli affetti, Armando si accontenta dell’affetto di Internazionale, questo il nome che ha dato al suo cane, e non sembra accorgersi delle macchinazioni di Oscar, costantemente tenuto a bada dalla perspicace e dolce Carmen. A far funzionare questa dinamica sono tutti e tre gli attori protagonisti, da Papaleo (smesse per una volta le vesti comiche) a Castellitto e a Valeria Bruni Tedeschi, che interpretano con eleganza e precisione i ruoli loro affidati dalla penna di Ciprì e dei co-sceneggiatori Massimo Gaudioso, Alessandra Acciai e Miriam Rizzo, portando la recitazione ad alti livelli di qualità. La storia, seppur carente di ritmo nella fase iniziale, è ingegnosa e singolare, e disegna con punte di sana e divertente satira le bruttezze di giudici, falsi invalidi, falsi medici, falsi testimoni, e avvocati come Oscar che non pensano affatto al pentimento.
E se a nulla serve la buona fede e la fiducia nel “sistema Italia” (si coglie anche un riferimento al reinserimento degli ex detenuti in società), alla fine anche Armando dovrà prendersi ciò che gli spetta cedendo a compromessi, ma senza dimenticare di portare con sé Internazionale ovunque vada.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Daniele Ciprì
- Fotografia: Daniele Ciprì
- Musiche: Pino Donaggio, Zeno Gabaglio
- Cast: Rocco Papaleo, Sergio Castellitto, Valeria Bruni Tedeschi
- Sceneggiatura: Massimo Gaudioso, Daniele Ciprì, Alessandro Acciai, Miriam Rizzo