In Sala. Incompresa
La “strana” e controversa figlia d’arte Asia Argento confeziona un prodotto semi-autobiografico che accresce le aspettative sui suoi lavori futuri.
In concorso quest’anno al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, Incompresa è il terzo film diretto da Asia Argento, che dopo Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa torna ad esplorare i risvolti psicologici del rapporto tra genitori e figli su questi ultimi. Proprio una bambina, la talentuosa dodicenne Giulia Salerno, nei panni di Aria, è la protagonista di questa storia che strizza l’occhio al classico di Luigi Comencini, Incompreso, e a certi echi autobiografici della stessa Argento.
Aria ha 9 anni, un padre attore (Gabriel Garko) e una madre pianista (Charlotte Gainsbourg) che litigano continuamente in presenza sua e delle sorellastre Lucrezia e Donatina (interpretata dalla figlia di Asia, Anna Lou Castoldi); entrambi i genitori – il padre, preso dalla ricerca di un primo ruolo in un film d’autore, e la madre, dalla personalità instabile e dalle frequenti relazioni con altri uomini – sembrano non accorgersi o non curarsi di Aria, incompresa nel suo semplice quanto naturale desiderio di essere amata da loro.
Dopo la loro separazione Aria si ritrova sola, sballottata da una casa all’altra se non addirittura in strada, con l’unica compagnia del suo gatto nero Dek, che porta in giro con sé in un trasportino. Le poche manifestazioni d’affetto da parte dei genitori Aria deve conquistarsele a fatica, cercando di attirare l’attenzione e di compiacere ora la madre, ora il padre, e trovando un po’ di solidarietà solo nell’amichetta del cuore Angelica, con la quale condivide le prime esperienze di vita.
Asia Argento dimostra ancora una volta le sue potenzialità come autrice e come regista, convincendo forse per la prima volta anche il grande pubblico: chi la chiamava “strana” può ora confrontarsi con una storia di disfunzionalità familiare non molto diversa da tante altre. Scegliendo gli anni ’80 come ambientazione, Asia centra lo spirito a lei più congeniale: quello punk-rock. Lo ritroviamo nelle scene di rottura (come quando Aria vomita nel bagno con Angelica dopo le prime sigarette o quando se ne va in giro a dire parolacce con il fidanzato punk della mamma), nei costumi fluo e multicolor e, ovviamente, nelle musiche, scritte dalla stessa regista insieme ad autori del calibro di Brian Molko.
La sperimentazione di Asia Argento, in questo caso, può dirsi felice; se la tipizzazione di alcuni personaggi (vedi Gian Marco Tognazzi) può essere un’arma a doppio taglio, dall’altro tempi e modi di narrazione (bella e importante a tal proposito anche la fotografia vintage di Nicola Pecorini) risultano quasi sempre originali e interessanti. Adesso ci si aspetta ancora di più da lei.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Incompresa
- Fotografia: Nicola Pecorini
- Musiche: Asia, Brian Molko, James Marlon Magas, Gilles Weinzaepflen, Justin Pearson, Gabriel Serbian
- Cast: Giulia Salerno, Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko, Gian Marco Tognazzi, Anna Lou Castoldi, Carolina Poccioni, Alice Pea, Andrea Pittorino, Max Gazzè
- Sceneggiatura: Asia Argento, Barbara Alberti