Cinema

In Sala. In Grazia di Dio

Valentina Esposito

Una crisi economica ed una crisi dei valori nella Finis Terrae dove quattro donne trovano il riscatto nella terra nel film di Edoardo Winspeare.

La bellissima cornice naturale del Salento accoglie la storia di quattro donne che rispondono ai disagi della crisi e della propria famiglia tornando alla terra che, oltre ad  un lavoro, offre anche un poetico riscatto: In Grazia di Dio è l’ultimo film di Edoardo Winspeare, regista che trasforma poetici attimi di vita in indimenticabili fotogrammi.

Leuca, detta anche la Finis Terrae. Adele (Celeste Casciaro) si prepara all’ennesima e stanca giornata di lavoro nella fabbrica tessile di famiglia, ormai sul lastrico, e ad una nuova lista di debiti. Ad affiancarla c’è l’ex marito che vive alla giornata con degli affari loschi, la sorella Maria Concetta (Barbara De Matteis) sogna di fare l’attrice, e c’è sua figlia Ina (Laura Licchetta), con la quale Adele non riesce a trovare un punto d’incontro. Distanti nell’animo ma uniti dal sangue e da un destino segnato. A tenerle legate è Salvatrice (Anna Boccadamo) che da buona mamma e nonna ricopre il prezioso ruolo di donna saggia e anziana, ricordando i valori della solidarietà e del sapersi arrangiare. Dalla fabbrica le quattro donne si troveranno nei campi: un trasferimento sofferto e difficile, ma sarà l’occasione per fare i conti con i veri e dimenticati valori umani.

E’ impossibile trovare una pecca a In Grazia di Dio, Winspeare dirige in modo egregio una storia forte, riuscendo ad arrivare al cuore superando anche il rischio di ridursi all’ennesima vicenda da romanzo di formazione, di cui presenta in effetti alcuni elementi. La forte caratterizzazione dei personaggi si equilibra magnificamente con le molteplici facce del paesaggio: la piccola provincia, il verde dei campi da lavorare, la vastità di un territorio sospeso tra il mare e la roccia a cui non manca nulla per incantare chi lo guarda di sfuggita o chi decide di viverci. Adele lo sa, proprio lei che ha pianto nel vendere la casa di famiglia ma ha saputo trovarne un’altra, forse ancor più bella perché le ha ricordato che provare un po’ d’amore e tenerezza non è peccato anche se il lavoro scarseggia.

La magia del film di Winspeare è quello di scuotere chi lo guarda, oltre il momento della visione in sala. È una pellicola capace di mettere in discussione le nostre vite e le nostre abitudini invitandoci serenamente alla riflessione, senza aggredirci o giudicarci. È una poesia cinematografica che negli anfratti della crisi economica e sociale vede quella interiore dell’essere umano, che ha perso la coscienza di quel “bello e sublime” romantico. L’eccezionalità del film è quella di non proporre la natura come la soluzione migliore e ultima, ma come una possibilità concreta per riscoprire il mondo e le sue origini.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Edoardo Winspeare
  • Fotografia: Michele D'Attanasio
  • Musiche: /
  • Cast: Celeste Casciaro, Laura Licchetta, Barbara De Matteis, Anna Boccadamo

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti