In Sala. Il segreto del suo volto
Christian Petzold racconta una nuova fetta della storia tedesca con brillante delicatezza e rigore.
In qualunque scuola di cinema la lezione più importante è sempre quella di fotografia. Lì si impara a conoscere l’arte della composizione dell’inquadratura, le basi sono spiegate con rigore scientifico, su di esse si fonda l’arte di spezzare le convenzioni, ambire a combinazioni e un uso del profilmico sempre più particolare, ogni regista e direttore della fotografia col suo particolare stile. Il tedesco Christian Petzold è riuscito negli anni a dimostrarsi capace di far sua l’arte di utilizzare ogni schema con una logica quasi matematica: il susseguirsi delle immagini nel suo cinema rasenta la perfezione stilistica.
Insomma, quando vedete qualcosa che non sfuma e non accenna mai all’errore, questo è un film di Petzold, come Il segreto del suo volto, sua quinta collaborazione con la ferrea bellezza dell’attrice Nina Hoss e seconda con lo sguardo sfuggente di Ronald Zehrfeld. Il duo aveva lavorato nel precedente capolavoro La scelta di Barbara, un’alchimia perfetta ripetutasi anche nella più recente visione storica, stavolta ancor più indietro nel tempo, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con la Hoss di ritorno da complicate operazioni chirurgiche esercitate per restituirle il volto portatole via dalle fiamme naziste. Ebrea, erede dell’intera fortuna familiare, passa da povera a ricca, ma tutto ciò che cerca è suo marito, l’uomo che l’ha tradita.
L’incontro tra lei e lui non è come sperava: l’uomo non la riconosce e il suo primo pensiero è sfruttare la somiglianza di lei con la sua supposta moglie deceduta per ingannare le autorità e incassare l’eredità della sua compagna tradita, un gioco a cui l’amore di lei decide di sottostare nella speranza che la realtà cancelli la verità e si trasformi nella cullante menzogna di cui ha bisogno dopo tanto orrore. La retorica sulla Shoah è lontana dalle macerie tedesche, unico sfogo un breve monologo, un ricordo represso e attribuito ad altri, Petzold si concentra su un dramma a suo modo anti-negazionista, prode sostenitore della denuncia, ma allo stesso tempo ritratto di un’umanità incapace di credere alle deviazioni della sua mente.
Non è un thriller e a dispetto del titolo italiano, Il segreto del suo volto – in originale Phoenix, in riferimento al locale notturno dove lui lavora e alla rinascita dalle ceneri di lei -, non c’è alcun segreto da scoprire per lo spettatore: in piena scuola hitchcockiana, il pubblico è a conoscenza di tutto, è negli occhi di Nelly, in attesa di scoprire come e quando avverrà la rivelazione di fronte ‘Johnny’. Petzold non si smentisce anche nel momento centrale, la delicatezza del finale è leggera come la seta e corrosiva come l’acido: Il segreto del suo volto è l’opera di un maestro ancora non riconosciuto a sufficienza dal pubblico internazionale.
Dettagli
- Titolo originale: Phoenix
- Regia: Christian Petzold
- Fotografia: Hans Fromm
- Musiche: Stefan Will
- Cast: Nina Hoss, Ronald Zehrfeld, Nina Kunzendorf
- Sceneggiatura: Christian Petzold, Harun Farocki