In Sala. Il nome del figlio
La scelta di un nome apre un dibattito e svela segreti nell’ultimo film di Francesca Archibugi.
Il Nome del Figlio di Francesca Archibugi è la trasposizione della piéce Le Prénom di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, lavoro teatrale che aveva già visto un adattamento cinematografico ad opera degli stessi autori che in Italia arrivò col titolo Cena tra Amici.
La vicenda è racchiusa fra le quattro mura di un appartamento romano in cui in questa versione italiana figurano Sandro (Luigi Lo Cascio), Claudio (Rocco Papaleo), Paolo (Alessandro Gassman), Betta (Valeria Golino) e Simona (Micaela Ramazzotti). Tutto è incentrato sul continuo raffronto tra passato e presente che mostra i risultati del costituirsi di rapporti umani che durano da decenni, con i primi quattro legati indissolubilmente da legami di amicizia e di parentela. A suggerire il centro della vicenda è proprio il titolo, infatti Paolo durante una cena a casa della sorella Betta racconta ai commensali di aver deciso di chiamare il proprio figlio Benito, da qui lo spunto per un’accesa discussione che porterà i protagonisti alla rivelazione dei tanti lati oscuri della loro vita.
Il Nome del Figlio soffre di un’eterogeneità che si riscontra nella troppa differenza fra inizio/finale e momento centrale. Quest’ultimo, il succo del film, ha il merito di aver saputo mostrare lo svisceramento di ogni personaggio rendendolo totalmente aderente alla realtà della condizione umana, mentre in superficie i personaggi tentano di essere presi dal mazzo della casualità della vita reale, ma in questo, soffrono di una caratterizzazione che celebra una finta normalità. Internamente nessuno riesce ad esentarsi dal nascondere innocue debolezze, seppure imbarazzanti. Questo momento centrale ha saputo ricavare una sincerità propria della già ottima versione cinematografica francese. L’inizio e il finale sembrano invece presi da un altro genere di film che si confonde con tante altre opere di un certo cinema opprimente. Un cinema che soffre di romanocentrismo, seppur in questo caso trattasi della Roma della periferia. Un’intera cena incapace di farci uscire dalle mura di casa che tenta di alleggerirsi con un citazionismo dissacrato. L’opera francese rendeva interessante i dialoghi proprio perché riusciva a drammatizzare la realtà pur uscendo da essa per portarci in mille altri luoghi, mentre qui il quotidiano schiaccia qualunque spinta verso un divenire interessante.
Dettagli
- Titolo originale: Il nome del figlio
- Regia: Francesca Archibugi
- Fotografia: Fabio Cianchetti
- Musiche: Battista Lena
- Cast: Alessandro Gassman, Micaela Ramazzotti, Rocco Papaleo, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio
- Sceneggiatura: Francesca Archibugi, Francesco Piccolo