In Sala. Il libro della vita
La cultura messicana rivive nel coloratissimo e allegro film d’animazione prodotto da Guillermo Del Toro.
Prodotto da Guillermo del Toro e diretto da Jorge R. Gutiérrez, Il libro della vita si inserisce nel circuito distributivo italiano come film d’animazione con un’identità propria e con caratteri derivanti da un’immagine del Messico abbastanza classica. Ciononostante i personaggi sono semplici ma non semplificati e ne risulta un’avventura piacevole e con una “morale” fiabesca.
Il regno dei “ricordati” e quello dei “dimenticati” sono dominati da due eterni guardiani. Essi accompagnano i morti nella prosecuzione della vita e la collocazione avviene secondo criteri non ben specificati ma più o meno intuibili, per cui fra i dimenticati ci saranno gli uomini che hanno vissuto la loro vita senza aver amato e senza aver lasciato il segno del proprio passaggio e viceversa vi è il regno dei ricordati, un luogo dove tutte le cose sono più allegre e colorate.
I due guardiani dei regni, per combattere la noia, decidono di fare una scommessa: osservando il mondo vedono una bambina contesa fra due amici. Ognuno di loro sceglie il proprio “campione”. Chi dei due campioni, da adulto, sposerà la ragazza determinerà l’esito della gara. Il regno dei dimenticati è così triste che il suo guardiano tenta di scambiare il suo posto con l’altra attraverso la scommessa e data la sua determinazione e scorrettezza, farà di tutto per vincere.
Il bene e il male si affrontano a viso aperto e la sfida non è fra la vita e la morte, bensì sono il modo e i gesti che si compiono da vivi a determinare il tipo di vita eterna. La morte, come naturale prosecuzione della vita è un tema arduo da inserire in un film di animazione, specie perché esso si rivolge a un tipo di pubblico infantile, ma il linguaggio e la consapevolezza dei personaggi inseriti in questa pellicola alleggeriscono e condensano morali e significati di fiabe tradizionali in modo autentico e deciso. Lo stile dell’animazione richiama un po’ alcuni fra i primi lavori di Tim Burton ma un Messico quasi arcaico colloca le situazioni, con conseguenze di usi, costumi e modo di parlare, in un mondo concreto ma simbolico al tempo stesso, come in un sogno.
Ciò trova un equilibrio inaspettatamente divertente e l’intelligenza del prendersi in giro giocando sugli stereotipi è il legante fra il tempo attuale e il tempo idealizzato, quello che fa parte di una memoria collettiva. Ad avvalorare la tesi del tempo idealizzato, il forte richiamo, attraverso i commenti, alle celebri pellicole di Sergio Leone che, a differenza di tante altre, spesso di commedie, che scimmiottano e prendono in giro tali opere, Il libro della vita le fa sue e le utilizza per dare forza alla simbologia. Un film molto piacevole.
Dettagli
- Titolo originale: The Book of Life
- Regia: Jorge R. Gutierrez
- Fotografia: /
- Musiche: Gustavo Santaolalla
- Cast: Diego Luna, Zoe Saldana, Channing Tatum, Ron Perlman, Christina Applegate, Ice Cube, Danny Trejo, Kate del Castillo
- Sceneggiatura: Jorge R. Gutierrez, Douglas Langdale