Cinema

In Sala. Il giovane favoloso

Valentina Esposito

Elio Germano è il Giacomo Leopardi nel affascinante, ma non del tutto convincente, ritratto cinematografico dell’indimenticabile poeta italiano firmato da Mario Martone

 

La storia de Il giovane favoloso la conosciamo già, è inutile ripeterla. Possiamo dire però in che modo Mario Martone abbia deciso di muoversi tra il ricco e innumerevole materiale che abbiamo su Giacomo Leopardi, l’amato poeta di Recanati: si inizia dagli anni dell’infanzia fino a quelli dell’adolescenza, la fase dello studio matto e disperatissimo, il carteggio con Pietro Giordani (Valerio Binasco), l’incontro con l’amico Antonio Ranieri (Michele Riondino), il soggiorno chiave da Firenze a Napoli, il ciclo di Aspasia e gli ultimi anni di vita che il regista ha voluto chiamare la fase del filosofo indiano. Queste le tappe di vita del Leopardi raccontato da Martone, che ne vuole mostrare le mille sfaccettature, l’adolescente disadattato, il malinconico, lo studioso, l’intellettuale, l’innamorato, l’amico fedele, il filosofo e l’uomo, con una grande attenzione alla sensualità e al rapporto che il poeta instaura con il  mondo.

Ci si affeziona subito al Leopardi che si modella sul corpo e sugli occhi profondi di Elio Germano, stella luminosa in questa pellicola che ha subito conquistato la 71° Mostra del Cinema di Venezia, fomentando grandi aspettative. Partendo dalla certezza che stiamo parlando di un regista notevole, originale e che non lascia mai a bocca asciutta, dobbiamo però ammettere che questo giovane favoloso ci lascia un po’ perplessi: l’eccessiva empatia che Martone vuole si crei tra il personaggio e lo spettatore rischia di far perdere al film un’organicità che avrebbe senz’altro giovato alla comprensione della pellicola. Durante la visione si ha spesso l’impressione di passare da un quadro all’altro, suggerendo una continuità narrativa frammentata e scandita da ritmi tematici discontinui, come il salto temporale che va dal tentativo di fuga da Recanati all’arrivo a Firenze.

Poco originale la lettura delle poesie più note, che portano il film a soffrire di uno sterile impianto didascalico determinando un evitabile caduta di stile, a cui contribuisce anche un’interpretazione poco partecipata e sentita di Elio Germano (unica ma grande pecca dell’attore protagonista), il quale non permette di cogliere le sfumature emotive che caratterizzano l’itinerario esistenziale e speculativo del poeta recanatese ( insomma, non si possono leggere l’Infinito e la Ginestra nel medesimo modo). Nel complesso Il giovane favoloso di Martone si impegna a rovesciare l’immagine stereotipata che ci è sempre stata tramandata di Giacomo Leopardi – complice una distorsione interpretativa mutuata da semplicistiche etichette di carattere scolastico – senza riuscirvi fino in fondo, e impedendoci di gridare al capolavoro.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Mario Martone
  • Fotografia: Renato Berta
  • Musiche: Sascha Ring
  • Cast: Elio Germano, Michele Riondino, Anna Mouglalis, Paolo Graziosi, Massimo Popolizio, Isabella Ragonese
  • Sceneggiatura: Mario Martone, Ippolita Di Majo

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