In Sala. Giovane e bella
Isabelle, ragazza alla soglia della maturità, decide di dividere la sua vita tra normalità e prostituzione nel nuovo film del francese François Ozon.
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2013 arriva nelle nostre sale Giovane e Bella, la pellicola diretta da François Ozon che racconta la storia di Isabelle, giovane studentessa che decide di prostituirsi.
Isabelle vive gli ultimi giorni da sedicenne nella casa estiva in compagnia di madre, patrigno e suo fratello, unico componente con il quale sembra condividere un pezzo della sua vita e con il quale riesce più facilmente a dialogare. Sguardo schivo, poche parole e talvolta sorrisi forzati scandiscono le ultime ore di una notte nella quale perderà la verginità senza aver incontrato il grande amore, lasciandosi alle spalle i sedici anni e accogliendo i diciassette. Una tappa oltre la quale Isabelle decide inspiegabilmente di crearsi una doppia vita: quella della prostituta Lèa, che da un albergo all’altro si concede ai bisogni e alle fantasie di uomini maturi, ricchi e insoddisfatti.
Diciassette anni e sentirli pesanti come un macigno: è stato Arthur Rimbaud a rendere famigerati quei diciassette in bilico tra l’adolescenza e la maturità durante i quali “non si può essere seri”. Il poeta lo scriveva nella sua poesia Romanza, citata per intero all’interno della nuova pellicola di Ozon che risposte chiare e coincise decide di non darle lasciandoci allo sguardo disincantato e malinconico della bellissima Marine Vacth, una delle grandi forze del film.
Quattro stagioni per dare un senso ai propri dubbi e alla propria adolescenza, alla scoperta del proprio corpo, del sesso ma soprattutto dell’amore: sì, perché per quanto il regista cerchi di proporre diverse piste che possano cercare di dare risposta all’inspiegabile e confuso comportamento di Isabelle, tutte le direzioni portano alla sua educazione affettiva e in particolare al misterioso nucleo familiare nel quale vive più da inquilina che da figlia. E’ nello stile di Ozon discernere, risalendo lentamente alle origini, all’atmosfera in cui è cresciuto il cuore dei suoi protagonisti.
Rispetto al precedente Nella casa, la leggerezza qui viene decisamente meno ma non si cade mai in fitti psicologismi da capogiro, efficaci i dialoghi anche se qualcuno evitabile. C’è uno sguardo raffinato, mai compiaciuto ma piuttosto silenzioso indagatore che sembra farci assistere alla vicenda da uno spioncino della porta. Ogni parola, ogni movimento è un tassello per cercare disperatamente di fare luce sul caso e forse è proprio nella tentata risoluzione che resta l’amaro in bocca: forse Ozon sarebbe potuto andare più a fondo, non lasciare il suo personaggio troppo abbandonato a se stesso e inafferrabile, e magari stupire un po’ di più come accaduto nel suo precedente lavoro.
Dettagli
- Titolo originale: Jeune & Jolie
- Regia: François Ozon
- Fotografia: Pascal Marti
- Musiche: Philippe Rombi
- Cast: Marine Vatch, Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Fantin Ravat
- Sceneggiatura: François Ozon