In Sala. Gigolò per caso
La coppia John Turturro-Woody Allen prova a conquistare il pubblico con una commedia d’amore dalla sottile eleganza.
Alzi la mano chi non ha pensato almeno una volta a Gigolò per caso come all’ultimo film di Woody Allen. Non solo la sua presenza come co-protagonista, infatti, ma una serie di altri elementi rendono (e lo si vedeva già dal trailer) questa commedia scritta e diretta da John Turturro una commedia innegabilmente “alleniana”. Il poliedrico attore e regista italo-americano non esita a seguire le orme del maestro newyorkese per parlare d’amore nelle sue varie declinazioni, da quello per denaro a quello vero, cimentandosi in un’impresa non priva di difficoltà.
Fioravante (Turturro) è un riservato fiorista che si arrangia come può con vari lavori, tra cui quello di aiutante nella libreria della famiglia di Murray (Allen), ormai in fallimento. Avendo ricevuto una strana richiesta dalla sua dermatologa, la dottoressa Parker (un’intramontabile Sharon Stone), Murray propone Fioravante per un ménage a trois con la dottoressa e una sua amica, allettato dalla prospettiva di un lauto compenso per sé e per il suo gigolò. Dopo qualche riluttanza, Fioravante inizia la sua attività di “squillo” e ottiene presto un discreto successo per i suoi modi da gentiluomo che tutto sommato lo rendono affascinante agli occhi delle donne. Nel frattempo, Murray prova a convincere Avigal (Vanessa Paradis), vedova del rabbino di un quartiere a maggioranza di ebrei ortodossi, a lasciarsi aiutare da Fioravante, che viene presentato alla donna come un terapista.
C’è qualcosa di estremamente elegante in Gigolò per caso, un’atmosfera intima e sofisticata che pervade gli ambienti e i personaggi, in particolare quelli di Avigal e Fioravante, rendendo la storia in qualche modo affascinante; eppure la sensazione è discontinua. Si apprezza, nella scrittura di Turturro, il tentativo di coniugare in questo film diverse tematiche, dal rapporto con la religione alla ricerca della scintilla d’amore che restituisce felicità nella vita. Ma forse, la stilizzazione di questi motivi è tale da pregiudicare il coinvolgimento dello spettatore, al quale non è mai veramente permesso toccare le profondità emotive dei protagonisti e i risvolti materiali delle loro decisioni, entrambi elementi non esplorati a sufficienza.
Allo stesso modo di Fioravante, il Turturro regista preferisce osservare senza disturbare, scegliendo angolazioni pregevoli ma preferibilmente nascoste, per non interferire con l’evolversi delle azioni; una scelta che può funzionare, ma che non va bene per il protagonista: laddove il vulcanico personaggio di Murray muove inizialmente i fili del gigolò Fioravante, lui stesso dovrebbe, ad un certo punto, evolversi più nettamente prendendo in mano la storia con decisione. Un po’ come tutto il film, invece, Fioravante, si fa ammirare ad intermittenza.
Dettagli
- Titolo originale: Fading Gigolo
- Regia: John Turturro
- Fotografia: Marco Pontecorvo
- Musiche: Abraham Laboriel, Bill Maxwell
- Cast: John Turturro, Woody Allen, Sofia Vergara, Sharon Stone, Vanessa Paradis, Liev Schreiber
- Sceneggiatura: John Turturro