In Sala. Elysium
L’opera prima lo lanciò nell’Olimpo, la seconda lo riporta invece sulla Terra: è Neill Blomkamp, regista di District 9 alla sua seconda regia a tema fantascientifico
Max Da Costa/Matt Damon è un ex ladro di automobili, intelligente, svelto ed astuto. Una leggenda del passato, ora costretto dalla necessità e dal desiderio di un cambiamento a voltar pagina, lavorando per la ArmaDyne, azienda che fornisce al governo centrale i droidi che costituiscono le forze dell’ordine. Un uomo spento, che come tutti guarda dal basso all’Elysium, una stazione spaziale orbitante dove vivono i ricchi e i benestanti, la classe dirigente del mondo del futuro immaginato dal regista Sud Africano Neill Blomkamp, autore del successo del 2009 District 9.
Elysium fonda se stesso su una struttura simile al film suo predecessore, concentrandosi però sul divario sociale tra ricchi e poveri come il cinema classico già tante volte aveva esaminato nella fantascienza degli anni Settanta (e oltre), come Soylent Green e a suo modo lo stesso Rollerball di Norman Jewison. Non manca però anche una spietata critica al sistema sanitario degli Stati Uniti e di qualunque altra nazione basata sul sistema assicurativo dei privati: solo chi vive sull’Elysium può aspirare ad una vita in salute, dotati di una capsula capace di guarire qualunque malattia. Da questo presupposto il buon Matt Damon, veterano del cinema d’azione grazie al suo Jason Bourne, cerca la salvezza da una dose mortale di radiazioni, facendo di tutto per salire a bordo della stazione, salvarsi da una morte certa ed eliminare la suddivisione in caste.
Lo stile semi-documentaristico di District 9 è abbandonato, regia classica per Blomkamp in Elysium, ma non riesce allo stesso modo a colpire. Sarà perché c’è un’aria di già visto che non entusiasma, sarà anche perché manca quell’elemento immaginifico che contraddistingueva la Johannesburg del primo film, troppo simile alle ambientazioni della Los Angeles del secondo. La stessa ispirazione dei concept a Syd Mead ed agli studi NASA degli anni Settanta conferiscono all’intera aerea grafica una patina d’annata, affascinante, ma non originale né particolarmente coinvolgente. Aggiungendo una serie di personaggi poco caratterizzati, come l’infermiera di Alice Braga, l’imprenditore William Fichtner, la Ministra della Difesa Jodie Foster e il criminale buono Wagner Moura, a cui fa eccezione solo l’ottimo Sharlto Copley, si ottiene una zuppa dal sapore un po’ annacquato, sufficiente a sopravvivere ed a tirar avanti con la pancia piena, ma senza neanche una gioia.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Neill Blomkamp
- Fotografia: Trent Opaloch
- Musiche: Ryan Amon
- Cast: Matt Damon, Diego Luna, Alice Braga, Jodie Foster, Jose Pablo Cantillo, William Fichtner, Sharlto Copley, Wagner Moura
- Sceneggiatura: Neill Blomkamp