In Sala. Capitan Harlock
Il regista Shinji Aramaki affronta il leggendario Capitan Harlock di Leiji Matsumoto con una prospettiva esterna ed efficace.
Riproporre sullo schermo il personaggio animato di Capitan Harlock, vero e proprio mito per milioni di ragazzini cresciuti nel pieno degli anni ’80, rappresenta un rischio non da poco nonché un banco di prova importante per qualsiasi regista. Un esame ampiamente superato dall’autore giapponese Shinji Aramaki grazie alla brillante intuizione di scrivere una storia diversa ed indipendente dal fumetto originale, ideato nel 1977 da Leiji Matsumoto, nella quale vengono dosati con sapienza temi importanti come la dittatura, la lealtà, il coraggio ed esaltanti scene d’azioni. Un giusto mix che fa di questa pellicola una ventata di aria fresca nel non sempre originale panorama odierno dei film d’animazione.
Dopo aver colonizzato per secoli intere galassie, gli esseri umani vivono un periodo di crisi che li porta a fare ritorno nel proprio pianeta d’origine: la Terra. Di qui ne nasce una guerra sanguinosa a cui pone fine la coalizione “Gaia” pronta a dichiarare la Terra luogo sacro ed inviolabile. Una decisione a cui è deciso ad opporsi il misterioso e temuto Capitan Harlock (Shun Oguri) che, a bordo della sua nave Arcadia, solca le vie dello spazio insieme al suo equipaggio nel quale entra a far parte il giovane Logan, fratello dell’ufficiale Ezra ed inviato come infiltrato per uccidere Harlock.
La volontà del regista di distaccarsi dalla storia originale e, di conseguenza, disorientare lo spettatore è evidente dalla scelta di un titolo che lascerebbe presagire un ruolo da assoluto protagonista per il pirata più famoso dello spazio. Sensazione smentita fin da subito dalla centralità che viene attribuita allo scontro fratricida tra Logan e Ezra durante il quale emergono in tutta la loro forza i succitati sentimenti di lealtà, fedeltà e coraggio. Un dualismo che trova radici in un passato rivisitato con frequenti flashback, grazie ai quali prendono vita sorprendenti capovolgimenti di fronte e cambiamenti repentini degli equilibri di una vicenda che non può non tenere incollato alla poltrona chi guarda. In un contesto simile Harlock si muove sullo sfondo, apparendo e scomparendo come un ologramma – proprio alla maniera della sua Arcadia – e nascondendosi dietro uno scuro mantello e una folta chioma che aumentano la sua aura di mistero. Il tutto viene ben accompagnato da scene d’azione realizzate con un 3D capace di esaltare la perfetta ricostruzione degli ambienti spaziali e della futuristiche “navi”, chiamate a muoversi nel più classico degli scenari apocalittici.
Dettagli
- Titolo originale: Space Pirate Captain Harlock
- Regia: Shinji Aramaki
- Fotografia: /
- Musiche: /
- Cast: Shun Oguri
- Sceneggiatura: Harutoshi Fukui, Kiyoto Takeuchi